Interviste & Opinioni

Per un pugno di euro

PER UN PUGNO DI EURO
L’Opinione di Roberto Chiavarini
che consiglio di leggere fino in fondo

Mi rifaccio a quanto contenuto nell’art. 21 della nostra Amata Costituzione che recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” …

E io lo faccio … pensando anche agli insegnamenti dell’Avv. Pietro Calamandrei, affrontando l’argomento, in generale, dal punto di vista sociale e morale (mentre, quello giuridico lo lascio, di volta in volta, ai professionisti del settore).

PREMESSA
Oggi, di fronte alla perdita definitiva di tutti i valori, i genitori moderni non dicono più ai loro figli: “… impara un mestiere o una professione, formati, sviluppa le tue capacità e la tua intelligenza, donati agli altri in un sano confronto e giammai in una insana competizione, non fare mai agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, non farti umiliare e sottomettere dai potenti e dai prepotenti di turno, fonda la tua vita sulla lealtà verso il prossimo, sulla onestà intellettuale e sulla correttezza morale… certo, tutto questo comporta sacrifici, ma solo così potrai camminare sempre a testa alta e guardare tutti negli occhi… e te stesso nello specchio ogni mattina, con orgoglio e soddisfazione”.

Purtroppo no!

Diversamente, molti giovani del nostro tempo, con la complicità dei loro genitori… al di là che si tratti di “Genitore uno” piuttosto che di “Genitore due”… sono alla ricerca della raccomandazione per un posticino pubblico dove “imboscarsi” vita natural durante, per tirare a campà…”

IL RACCOMANDATO
In premessa, chiariamo innanzitutto che, in astratto, lavorativamente parlando, una cosa è il “raccomandato” e un’altra cosa è il “segnalato”.

Ma, nello specifico, chiediamoci, chi sono, solo dal punto di vista morale e sociale, certi raccomandati (eccezioni a parte, naturalmente) inseriti nel mondo del lavoro contemporaneo, attraverso la conseguente raccomandazione?

Intanto, si tratta di un fedele al raccomandatario …

…che serve fin quando serve …

…e che non serve più quando non è più fedele al raccomandatario.

Ce lo raccontò tanto bene Alberto Sordi, nel film del 1960 dal Titolo “IL VIGILE” per la Regia di Luigi Zampa.

E il raccomandato, accettando la raccomandazione, metterà la sua preziosa vita nelle mani del potente e prepotente di turno, rinunciando, così, alla sua libertà, al suo libero arbitrio, al suo libero pensiero, alla sua indipendenza psicologica, alla sua creatività, alla pulizia etico – morale della sua stessa coscienza e a ogni altra cosa che sia riconducibile al concetto di Libertà individuale e spirituale…

…e ciò accade tanto piu oggi che siamo di fronte alla sterilizzazione religiosa delle nostre anime…

…e, comunque, alla anestetizzazione della nostra coscienza collettiva….

…ovvero dove nulla fa più scandalo e dove tutto è intellettualmente consentito…

…ma penso soprattutto alla pulizia etico – morale della sua stessa coscienza, perchè, quando un domani, al raccomandato, sarà impartito, dal potente e prepotente di turno, un “ordine” contrario ai principi di diligenza, di pubblica correttezza e di giustizia sociale e non solo (tanto piu se ciò accada per impedire il legittimo esercizio del diritto a un cittadino qualsiasi), dovrà farlo e basta, pena la cacciata dal “Paradiso Terrestre” e l’incisione sulla sua pelle (in senso figurato, naturalmente) del marchio di “ingrato, infame e traditore del sistema”, unitamente allo strappo dal suo petto della stella di “controllore dei controllati”…
… sempre in senso figurato.

.. affinchè della “cacciata” del “raccomandato” a causa della sua infedeltà, ne abbiano piena contezza “certi” potenti e prepotenti che si aggirano solitanente nelle stanze del potere dove, per loro colpa, aleggia pesante la puzza di zolfo…

… e poi, punirne uno per educare tutti …

PER UN PUGNO DI EURO
…e tutto ciò accade per un pugno di euro, peraltro frutto della appropriazione indebita della “cosa pubblica” in quanto, il raccomandato, in associazione con il raccomandatario e in occasione di un Concorso pubblico, finiscono solitamente col sottrarre le legittime opportunità e le aspettative agli altri e ignari Candidati, che ne dovessero avere, eventualmente, i requisiti per ambirvi…

Pensate che il giovane Carabiniere Salvo d’Acquisto, divenuto di recente “Venerabile Servo di Dio” per il suo Atto eroico del 1943, maturato in un eccesso di altruismo, rinunciò alla sua giovane vita per salvare quella di un gruppo di 22 persone che avrebbero dovute essere fucilate (ingiustamente accusate dai Nazisti di aver compiuto un attentato nei confronti dei loro Commilitoni), autoaccusandosi a sua volta di essere stato lui e soltanto lui l’autore di quell’attentato, pur di non far perdere il futuro vitale a quei 22 innocenti…

LA CORRUZIONE MORALE
Un raccomandato d’oggi (che non è certo un Carabiniere e neanche un eroe) pur cosciente di sottrarre il futuro lavorativo agli altri Candidati che “probabilmente” avrebbero avuto pure il Titolo ad ambirvi (e anche la necessità economica per la propria sopravvivenza), li butta egoisticamente e metaforicamente a mare, per il proprio egoismo fottuto di raccomandato e per garantirsi, soprattutto, ogni connesso e futuro beneficio in danno dell’altrui diritto…

In nome del principio latino che recita: “…mors tua,vita mea…”

Se l’avesse pensata cosi pure Salvo d’Acquisto, oggi potremmo narrare tutta un’altra storia …

METASTASI DI UNA SOCIETÀ MALATA
Cosi come ho gia scritto in altre occasioni, le “raccomandazioni” sono le metastasi di una Società malata, che premia il “privilegio” piuttosto che il “merito”, il cui patto scellerato che insorge tra raccomandatario e raccomandato (che può essere assunto addirittura senza Concorso) incide, oggi come ieri, sulle “casse pubbliche”, ovvero sulla intera collettività che è tenuta a pagare sempre più tasse per mantenere anche e soprattutto l’esercito di raccomandati e, ciò, è dimostrato soprattutto dalle parole dell’Avv. Pietro Calamandrei, punta di diamante della Resistenza Antifascista e Padre Costituente, disincantato, che, a tal proposito, ieri come oggi, ebbe a scrivere già negli anni sessanta :

” … c’è chi, con ammirevole pazienza e coerenza, sta sistemando i suoi fedeli non soltanto nei pubblici uffici, necessariamente temporanei, ma nelle più stabili e più lucrose cariche direttive degli istituti controllati dallo Stato, nelle banche, nei giornali, nei consigli di amministrazione delle grandi industrie: ovunque ci sia un profitto da trarre, una prebenda da lucrare, un gettone di presenza da riscuotere, una poltrona comoda con molti campanelli sulla scrivania e alla porta un’automobile da sdraiarcisi senza pagare”.
Fin qui l’Avv. Calamandrei.

… e non dimentichiamo neppure che l’assoggettamento del cittadino (e dunque anche e soprattutto del raccomandato), è il pane quotidiano di cui si nutre il concetto su cui fonda la cosiddetta “Legge del comparato”, ovvero … “vai compare che ci penso io…”.

La Libertà dell’Uomo, dunque, non ha prezzo … perfino a costo di sacrificare la propria vita …

E come dice solitamente un giornalista alla fine dei suoi video, ripeto anch’io:

“Lo avete capito o ve lo devo spiegare ?”.

ROBERTO CHIAVARINI
Opinionista di Arte e Politica
Figlio di un’Epopea inquieta al tempo dei mitici Moti Studenteschi, che ci forni le lenti per guardare a una Società futura più giusta e a più a misura dell’uomo moderno.

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