Un Passo Avanti nell’Oncologia di Precisione: Uno Strumento Farmacogenetico Rivoluzionario
L’oncologia di precisione ha compiuto un passo significativo con lo sviluppo e la convalida di uno strumento farmacogenetico rivoluzionario, in grado di prevedere gli effetti collaterali della chemioterapia in base al profilo genetico di un paziente. Questa piattaforma innovativa, testata su pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), promette di rivoluzionare il trattamento del cancro e di andare oltre l’oncologia, consentendo a chiunque di valutare la propria predisposizione genetica alla tossicità correlata alla chemioterapia prima ancora di sviluppare il cancro.
Pubblicato sulla rivista scientifica _Genes_ , lo studio introduce la Piattaforma Multipanel per Farmaci Antiblastici, uno strumento brevettato progettato per personalizzare la chemioterapia. Questo strumento aiuta i medici a soppesare i benefici e i rischi del trattamento in modo preciso e specifico per ogni paziente. Il suo utilizzo rappresenta un punto di svolta nella terapia personalizzata, poiché spesso i trattamenti oncologici vengono selezionati in base a linee guida cliniche che non tengono conto delle differenze genetiche individuali. Questo può portare a reazioni avverse ai farmaci (ADR) inaspettate, compromettendo il successo del trattamento e il benessere del paziente.
“Il nostro modello rappresenta un importante passo avanti nell’oncologia di precisione,” spiega la Dott.ssa Concetta Cafiero, autrice principale dello studio. “Prevedendo come un paziente risponderà alla chemioterapia prima ancora che il trattamento inizi, possiamo aiutare gli oncologi a selezionare l’opzione più sicura ed efficace per ogni individuo.”
Sebbene inizialmente convalidato nei pazienti con NSCLC, questo strumento è progettato per analizzare la suscettibilità genetica alla tossicità della chemioterapia in qualsiasi paziente, indipendentemente dal fatto che abbia o meno il cancro. Offre un approccio proattivo all’assistenza sanitaria, consentendo agli individui di comprendere il proprio profilo di rischio genetico prima ancora di aver bisogno di cure.
Utilizzando un set di dati di 326 varianti genetiche (SNP) associate alla risposta alla chemioterapia, il team di ricerca ha applicato un’analisi basata sulla bioinformatica per categorizzare i pazienti in cinque cluster genetici. Questa classificazione ha previsto con successo il rischio di ADR, consentendo una strategia di trattamento più equilibrata e personalizzata.
Il progetto è stato avviato presso l’ASL Taranto dalla Dott.ssa Concetta Cafiero, dal Prof. Raffaele Palmirotta e dal Prof. Salvatore Pisconti, che hanno guidato lo sviluppo iniziale della piattaforma predittiva. L’analisi bioinformatica è stata poi ulteriormente perfezionata in collaborazione con l’IRCCS Gemelli Hospital di Roma, con il Dott. Luciano Giacò che ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo computazionale e bioinformatico del modello.
Lo sviluppo globale e la supervisione del progetto sono stati condotti dalla Sbarro Health Research Organization presso la Temple University di Philadelphia, negli Stati Uniti, sotto la guida del professor Antonio Giordano e del dottor Canio Martinelli, garantendo che il modello soddisfacesse i più elevati standard di rigore scientifico e applicabilità clinica.
La capacità di prevedere gli effetti collaterali della chemioterapia prima dell’inizio del trattamento rappresenta un’importante rivoluzione nell’oncologia di precisione. Grazie a questa innovativa piattaforma farmacogenetica, i pazienti oncologici possono ora beneficiare di trattamenti più personalizzati e meno invasivi. Questo studio apre nuove prospettive per il futuro della medicina oncologica, offrendo speranza e miglioramenti concreti nella qualità della vita dei pazienti.