Cultura

Ciao, Buon Natale…..già 10 giorni prima! Il tempo di attesa, l’Avvento, è tempo di preghiera e di riflessione

Cari Lettori, sono tanti i modi con i quali possiamo aggiungere qualcosa a Buon Natale, il saluto augurale che tutti ci facciamo ogni anno. Le riflessioni che il nostro editorialista Antonino Giannone ha riportato, attraverso anche citazioni che condividiamo, sono un modo qualificante che dà quello spessore culturale che sempre cerchiamo di offrire a tutti Voi. 

Buon Natale 

Il Direttore Antonio Peragine

EDITORIALE

di Antonino Giannone

Buongiorno Amici e Lettori,
nei giorni che precedono il Natale incontriamo persone, amici o che parlano al cellulare e che si fanno gli Auguri con il saluto: “Buon Natale”, il che avviene con una reciproca condivisione.
In questo saluti: Buon Natale, c’è ormai un’abitudine, una tale disinvoltura, una consuetudine diffusissima da sempre, tutti la registriamo ed io con Voi, nel tempo dell’era digitale e in particolare dell’Intelligenza Artificiale.
Vorrei, quindi, richiamare l’attenzione sui giorni che precedono il Natale che avviene il 25 Dicembre e che caratterizzano l’Avvento: Il tempo dell’Avvento ci spinge a capire il senso del tempo e della storia come kairòs, come occasione favorevole per la nostra salvezza….Altro elemento fondamentale dell’Avvento è l’attesa, attesa che è nello stesso tempo speranza. L’Avvento ci spinge a capire il senso del tempo e della storia come kairòs, come occasione favorevole per la nostra salvezza [1]

Perché ricordiamo questa nascita, che ha spaccato il tempo ed è diventata il centro della storia?
Il motivo è questo: “con l’ingresso di Dio nella storia dell’uomo, con la nascita di Gesù attraverso la Santa Famiglia, abbiamo la certezza che la storia sta camminando verso una vittoria sicura dei buoni, dei miti, dei misericordiosi, dei puri di cuore e degli operatori di pace. E questa vittoria già si vede nei Santi[2]
Madre Teresa di Calcutta, umile e povera e mite, che ha stupito il mondo e ha lasciato dietro di sé un’eredità meravigliosa di opere di carità a favore dei poveri più poveri diceva: “Con il mio cuore ho preso domicilio a Betlemme! Lì si capisce cos’è che conta nella vita e cos’è che rende felice la vita. Oggi tante persone cercano la felicità dal di fuori, mentre la felicità dipende da quello che sei dentro di te. Chi ha il cuore libero dall’orgoglio e dall’egoismo immediatamente capisce che tutto si trova dove ci si trova[3].

Il giornalista Indro Montanelli, quando morì Madre Teresa, esclamò: “Se ci fosse una Madre Teresa di Calcutta in ogni continente gli atei scomparirebbero dal mondo e si vergognerebbero di esistere”[4].
La Natività è rappresentata dal Presepe[5]. “Le prime rappresentazioni della Natività risalgono al IV^ secolo, quando l’imperatore Costantino autorizzò la costruzione di basiliche cristiane. A Betlemme, presso la grotta ritenuta luogo della nascita di CRISTO, fu eretto un altare, avviando così una venerazione dei luoghi santi”[6]

È stato San Francesco d’Assisi, che meditava sempre l’umiltà di Betlemme e si commuoveva fino alle lacrime pensando all’umiltà di Dio[7], che nel 1223 fece il primo allestimento di un Presepe vivente della Natività a Greccio in Umbria; San Francesco volle riportare alla memoria dei fedeli la semplicità e l’umiltà del primo Natale utilizzando persone e animali reali. Francesco d’Assisi, umile e povero e mite, è un vincitore che attraversa la storia e ancora oggi attira e affascina tanti giovani.

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Dobbiamo imparare dai Santi che sono persone piene di stupore e di emozione davanti al Natale di Gesù.
Ma c’è un problema: perché nel mondo resta ancora tanta cattiveria, tanto egoismo, tanta violenza, tante ingiustizie?  Natale vuol dire nascita. Evidentemente nascita di Gesù.
Un salmo dice così: “Signore, davanti a Te mille anni sono come un giorno solo, sono come un turno di veglia nella notte. Noi siamo chiamati ad anticipare la vittoria sicura dei buoni, dei miti, dei misericordiosi, dei puri di cuore e degli operatori di pace seminando bontà, asciugando lacrime, diffondendo perdono e pace attorno a noi, questo è il messaggio che viene dal Natale di Gesù”[8].

Infine, sul significato del Natale, riporto questa citazione di Benedetto XVI° “La nascita di Gesù Bambino è la speranza che segna il cammino dell’umanità, ma per i cristiani essa è animata da una certezza: il Signore è presente nello scorrere della nostra vita, ci accompagna e un giorno asciugherà anche le nostre lacrime. …Il Natale è il cuore della nostra fede che è il mistero di Cristo, il Messia atteso per lunghi secoli e nato nella povertà di Betlemme. Un giorno, non lontano, tutto troverà il suo compimento nel Regno di Dio, Regno di giustizia e di pace”[9]

A conclusione, vorrei sintetizzare i miei personali Auguri per Natale, da Cattolico, condividendo con tutti
di desiderare, come dono di questo Natale e del nuovo Anno:  la Pace in Ucraina, la Pace in Palestina e la Pace in altri Paesi, dove persistono guerre dimenticate; di condividere con i giovani lo sguardo che sappia cogliere la Bellezza; di prendersi cura del Creato= Ambiente + Persona, secondo i principi della Laudato Sì di Papa Francesco. A quanti, per la loro speranza di Vita potranno vivere il tempo del Cambiamento d’Epoca nei prossimi 30 anni, che personalmente per età anagrafica non potrò vivere, faccio un appello di utilizzare l’Intelligenza Artificiale Generativa con consapevolezza, rispettando l’Etica della Persona e della sua Dignità per costruire un Nuovo Umanesimo con un Umano tutto intero e non di orientare la Società verso un Transumanesimo, senza più Dio nella storia dell’Umanità! Ricordiamoci, che il Natale ci consegna il grande valore universale della Speranza cristiana ed è un dono della benevolenza di Dio che con Gesù prima Bambino, il giorno della Sua nascita, e poi negli anni della Sua Predicazione, riportata nei Vangeli, ha promesso a tutta l’Umanità: la gioia finale della vita eterna. Buon Natale a Tutti
Antonino Giannone
-Presidente Umanesimo ed Etica per la Società Digitale www.umanesimodigitale.eu

-Editorialista A.N.I.M. https://italianinelmondosite.wordpress.com/

[1] Fonte: Omelia del Tempo di Avvento di Papa Benedetto XVI – Roma 28 Novembre 2009.

[2] Fonte: intervista del Card. Angelo Comastri https://lanuovabq.it/it/il-natale-la-certezza-che-i-puri-di-cuore-vinceranno-in-eterno

[3] Il cuore presso Betlemme di Madreteresa di Calcutta.

https://oasiapp.it/wp-content/uploads/2022/07/estratto_madre_teresa.pdf

[4] https://lanuovabq.it/it/il-natale-la-certezza-che-i-puri-di-cuore-vinceranno-in-eterno

[5] Termine che deriva dal latino praesepium, cioè “mangiatoia” o “recinto per animali”, un riferimento diretto alla scena della nascita di Gesù riportata nel Vangelo

[6] Fonte Nicoletta Montesano Rechtien, www.corriereplt.it  23/12/2

[7] Fonte Tommaso da Celano https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/francescanesimo/l-umilt%C3%A0-di-san-francesco-53397

[8] Rif. Precedente Intervista Card. Angelo Comastri

[9] Fonte: Omelia del Tempo di Avvento di Papa Benedetto XVI – Roma 28 Novembre 2009.

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