Interviste & Opinioni

La vittoria di Salvini, difendere la Patria non è reato

Angela Gerarda Fasulo

A distanza di cinque anni arriva la  vittoria di Salvini  perché “Il fatto non sussiste”  decretata  dai giudici del tribunale di Palermo con sentenza di assoluzione del ministro, coinvolto nel caso Open Arms.“Ha vinto l’Italia. Difendere la Patria non è un reato ma un diritto. Questo il commento immediato di Salvini. Nell’agosto del 2019,  il leader della lega, Matteo Salvini, che all’epoca ricopriva la carica di ministro dell’interno,  fu accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver illegittimamente impedito lo sbarco a Lampedusa a 147 migranti,  che rimasero in mare per 19 giorni.

La procura di Palermo considerato che il tar aveva annullato il divieto d’ingresso per i migranti, ritenne che  il diniego di Salvini costituisse  ’’intenzionale e consapevole spregio delle regole” chiedendo una pena detentiva di  6 anni di reclusione, per aver disatteso l’obbligo di far sbarcare i migranti in porto sicuro. La parte civile aveva inoltre richiesto che il leader della lega venisse pure condannato a risarcire 1 milione di euro.Tuttavia nel corso dell’istruttoria dibattimentale iniziata il 15 settembre 2021, l’escussione di 45 testimoni ha consentito di poter  accertare una realtà diversa da quella che appariva in prima  battuta. “Assolto per aver fermato l’immigrazione di massa e difeso il mio Paese”. Così il ministro Salvini  postilla la lettura della sentenza. Un’assoluzione che fa certamente riflettere su una realtà di sostegno al contrasto dell’immigrazione di massa per una maggiore salvaguardia delle frontiere dello stato  ed una più  mirata tutela dei migranti per proteggerli da chi sfrutta le loro condizioni di bisogno.

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