Interviste & Opinioni

Appropriazione indebita della “cosa” pubblica

L’Opinione di Roberto Chiavarini

Desidero sottolineare ai miei lettori che, da sempre, ho rigettato l’assoggettamento al Potente di turno.

Io che ho vissuto “l’Era” appassionata e appassionante dei Mitici “Moti Studenteschi”, senza necessariamente “pendere” verso una parte piuttosto che verso l’altra.

In realtà, per natura e per ricevuta educazione, ho sempre rigettato le dipendenze psicologiche e, per predisposizione naturale, quelle chimiche, mantenendo sempre una posizione equidistante da tutti e da tutto.

La vita, secondo il mio personale punto di vista, non e’ uno spettacolo muto o in bianco e nero.

È, diversamente, un arcobaleno di colori, un concentrato interminabile di rumori, un caos fantastico di voci e di volti, di creature, le cui azioni si intrecciano e si sovrappongono, per tessere infine le ragnatele degli eventi che determinano il nostro destino.

Ecco perché il futuro è solo una ipotesi, una congettura, cioè una non realtà.  

Tutt’al più, resta una chimera alla quale tentiamo di dar corpo coi nostri sogni.

Non e’ forse il destino degli uomini, quello di inventare e/o di sognare ciò che non esiste e di battersi per il sogno di libertà e di giustizia? 

E poi, ancora.

Anche quando all”uomo della strada, vengano concesse  libertà e giustizia, questi, molto spesso, parafossalmente, non sa cosa farsene…

… un posticino fisso e uno stipendiuccio a fine mese, diversamente, sono sufficienti a fargli dire grazie al dispensatore di raccomandazioni e di denaro pubblico non suo (di fatto, l’appropriazione indebita della cosa pubblica), al quale raccomandatario, il racconandato, giurerà fedeltà e lealtà vita natural durante …

… pronto a diventare un soldatino che arricchirà l’Esercito dei raccomandati, tanto da assecondare i comandi del raccomandatario… e a concedergli il proprio voto elettorale quando sarà il tempo …

Mia nonna materna Cosimina, mi parlava spesso di suo marito, mio nonno, Enzo Ferrari da San Pietro Vernotico, omonimo del più noto Enzo Ferrari, ma non meno geniale, anch’egli costruttore di macchinari utili per la vita dell’uomo moderno, equidistante da tutto e da tutti, il quale, al tempo del fascismo, soleva dire a chi si prostrava al Regime per una tessera annonaria e/o per una manciata di monetine, senza pretese particolari (a quel tempo più di tanto non si poteva chiedere) …

“Ecco un altro individuo privo di spina dorsale, che chiama Tata a chi gli dà a mangiare”…

Ma la situazione è tornata drammaticamente di moda nel dopoguerra, allorquando nel corso degli anni 60, così scriveva e testimoniava autorevolmente l’Avvocato Pietro Calamandrei, punta di diamante della Resistenza Antifascista e Padre Costituente, dimostrando, con le sue parole, quanto la Seconda Guerra Mondiale non avesse insegnato proprio nulla all’ignaro popolo:

“… c’è chi, con ammirevole pazienza e coerenza, sta sistemando i suoi fedeli non soltanto nei pubblici uffici, necessariamente temporanei,

ma nelle più stabili e più lucrose cariche direttive degli istituti controllati dallo Stato, nelle banche, nei giornali, nei consigli di amministrazione 

delle grandi industrie: ovunque ci sia un profitto da trarre, una prebenda da lucrare, un gettone di presenza da riscuotere, una poltrona comoda con molti campanelli sulla scrivania e alla porta un’automobile da sdraiarcisi senza pagare”.

Fin qui l’Avv. Pietro Calamandrei.

In realtà, oggi, nell’Era dell’Informatica, dovremmo modificare la radice che alimenta l’attuale sistema sociale e le sue perverse dinamiche, per riedificare, in futuro, un nuovo modello di Società, dove la libertà e la democrazia non dovrebbero essere solo un “diritto” del cittadino ma, nella sua applicazione, un “dovere” di chi rappresenta le Istituzioni.

Partendo dalle Università, per finire al meccanismo del voto elettorale, in modo tale che il popolo ritorni a essere Sovrano anziché servo come lo è stato negli ultimi 30 anni …

Ma di questo, ne parleremo in un’altra occasione …

Insomma, ripeto fino al parossismo … cambiano i tempi, cambiano le situazioni ma, tra i corsi e i ricorsi, la solfa, purtroppo, resta sempre la stessa …

… quanto meno per il momento

Perchè giorno verrà … me lo ha insegnato il Manzoni …

Buona vita a tutti.

ROBERTO CHIAVARINI

Opinionista di Arte e Politica

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