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Il grido silenzioso di Nicolò

Le cicatrici invisibili dietro quei sorrisi sottovalutati e ignorati.

 

Ci siamo mai chiesti se chi abbiamo davanti indossi sorrisi come maschere per celare fragilità e paure?

E altrettante volte, abbiamo osservato gli occhi, lo specchio dell’anima preoccupandoci del riflesso spesso angosciato, in contrasto alla serenità apparente di un sorriso, perché dietro quel sorriso forzato, è nascosto un urlo silenzioso che chiede di essere ascoltato.

E’ come un’anima vagante, in cerca dell’anima gemella in grado di comprendere il dolore nascosto dietro quella superficialità apparente.

Un innocente ignorato e il suo grido inascoltato.

Occhi celesti, capelli d’oro e un sorriso che infondeva gioia. Un giovane romano, un tiktoker dal talento innato per l’ironia e la leggerezza, Nicolò Fraticelli che dietro la maschera della felicità nascondeva un dolore profondo, si presentava così ai suoi milioni di follower.

Ventuno anni, l’età delle promesse per un futuro brillante e luminoso infranto dall’ombra che nessuno si è preoccupato di vedere, la pressione di dover essere impeccabile anche nei suoi contenuti accattivanti, Nicolò era un’opera d’arte vivente, creata e scolpita minuziosamente sui social, intrappolata in quella bolla di perfezione dove like e commenti erano dosi adrenalinica per sentirsi vivo. Ma la dipendenza è una bestia feroce che si sà, si nutre di sogni e speranze che al bisogno continuo e costante di approvazione, lasciano il conto e questo Nicolò, lo aveva capito pagando un prezzo troppo alto.

Dopo aver mostrato il volto più oscuro dei social media, dove perfezione e felicità sono categorici, Nicolò si è suicidato.

 

La morte di Nicolò è una ferita aperta, un invito a cambiare rotta dove il giudizio deve essere sostituito con la comprensione, un invito a guardare oltre le apparenze, a cercare il dolore che si nasconde dietro i sorrisi, a tendere una mano a chi sta soffrendo.

Ricorda, Nicolò, il tuo dolore non è stato inutile. La tua storia ha ci ha svegliati da un torpore pericoloso, e  noi, in tua memoria, continueremo a lottare per un mondo più umano, dove ognuno possa avere il coraggio di essere se stesso.

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