Cronaca & Politica

Alla Barcolana di Trieste, edizione 2024, la Polizia Penitenziaria si racconta, in un viaggio nella storia. Tra musica e droni

Anche quest’anno presente!

TRIESTE – Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha partecipato alla 56esima edizione della Barcolana, la competizione velica di respiro internazionale conclusasi domenica 13 ottobre, che ogni anno attrae nel suggestivo Golfo di Trieste centinaia di migliaia di appassionati del mare e non solo, oggi definita come “la regata più affollata del mondo”, con l’iscrizione di oltre 1700 natanti.

All’interno della suggestiva Piazza Unità d’Italia, nello spazio dedicato alle Istituzioni, è stato allestito lo stand della Polizia Penitenziaria, che ha visto stabile la rappresentanza del personale della Casa Circondariale di Trieste, affiancato da alcuni atleti del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre, dal Quintetto d’Ottoni della Banda Musicale del Corpo, diretta dal Maestro- Dirigente Aggiunto Fausto Remini, nonché da due rappresentanti della Divisione sui sistemi di sicurezza e antidrone del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ed i volontari dell’A.N.P.P.E.- Associazione Nazionale di Polizia Penitenziaria.

L’allestimento dello stand è stato frutto di un ragionato lavoro di squadra, per offrire ai visitatori un percorso guidato che ripercorresse le tappe di oltre duecento anni di storia del Corpo, sino a condurli alle attuali conquiste, in termini di arricchimento di conoscenze, competenze, funzioni e risorse materiali.

Molto apprezzata dal pubblico, quindi, l’esposizione di manichini in divisa storica, degli strumenti di navigazione e delle carte nautiche d’epoca, forniti dalla Divisione Specialità e Specializzazioni, di un galeone in legno, realizzato dai detenuti del carcere di Trieste in uno dei svariati laboratori, unitamente ai modellini di imbarcazioni, in uso al personale impiegato nel servizio navale di Venezia e Livorno; il percorso proseguiva, ancora, con la visione di un coinvolgente filmato che descrive le attuali specializzazioni del Corpo, per lasciare poi spazio alla presentazione degli ultimi sofisticati sistemi mobili di contrasto droni, moderno vettore per l’introduzione di sostanze stupefacenti ed oggetti non consentiti all’interno degli istituti penitenziari.

A catturare l’interesse a conoscere la realtà della Polizia Penitenziaria ha indubbiamente contribuito la musica proposta dagli elementi della Banda Musicale, che posizionati all’esterno dello stand con alle spalle lo storico Palazzo del Municipio, realizzato in stile eclettico a fine 1800, ha piacevolmente intrattenuto i visitatori con un vasto repertorio, proponendosi tanto in versione “istituzionale” suonando la marcia d’ordinanza del Corpo e l’Inno d’Italia, che in quella spiritosa con le colonne sonore delle più note commedie all’italiana, intervallate, tra le altre, da musica jazz e pop, nonché dalle sigle dei cartoni animati che hanno caratterizzato l’infanzia dei boomers e della generazione X, ma che restano, comunque, dei pezzi intramontabili.

La distribuzione di gadgets, realizzati per l’occasione, dalla Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi concludeva l’esperienza, accolta con entusiasmo dai turisti.

Questa kermesse è sempre stata percepita dalla Polizia Penitenziaria di Trieste come un appuntamento imperdibile per promuovere l’immagine del Corpo, a cui, però, per decenni ha dovuto amaramente rinunciare, per le solite, note criticità del sistema, date principalmente dalla cronica carenza di personale, ma a cui non si deciso di non voler più mancare, nonostante l’invarianza della situazione interna.

Ciò che un tempo, dunque, era solo il desiderio di raccontarsi all’esterno e di spiegare l’evoluzione nel ruolo, nei compiti e nelle responsabilità degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, adesso si è trasformata nell’esigenza, direi primaria, di informare e rendere consapevole l’intera collettività che, con le riforme intervenute, il Corpo è cambiato nella forma, dismettendo i panni degli Agenti di Custodia con la divisa grigio verde, quanto nella sostanza, diventando un riferimento fondamentale per la sicurezza del sistema Paese, che vede nelle sue “specialità” e nel motto “Despondere spem est munus nostrum” (garantire la speranza è il nostro compito) la sua sintesi. 

Annamaria Peragine

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