Cronaca & Politica

Angelus. Il Papa invoca il cessate il fuoco. E annuncia 21 nuovi cardinali (4 italiani)

La Chiesa Cattolica avrà dall’8 dicembre prossimo 21 nuovi cardinali, quattro dei quali italiani. Lo ha annunciato il Papa ieri, domenica 6 ottobre all’Angelus.

La notizia è giunta del tutto inaspettata (come è nella tradizione di Francesco per le nomine cardinalizie), mentre tutti gli occhi erano puntati su Santa Maria Maggiore, dove nel pomeriggio il Pontefice reciterà con i membri del Sinodo in corso a Roma il Rosario per la pace. E infatti ha avuto un pensiero anche per la Terra Santa. «Domani sarà passato un anno dall’attacco terroristico contro la popolazione in Israele alla quale rinnovo la mia vicinanza.

Non dimentichiamo che ancora ci sono molti ostaggi a Gaza, per i quali chiedo l’immediata liberazione». Inoltre il Pontefice ha chiesto «un cessate il fuoco immediato su tutti i fronti, compreso il Libano».I quattro nuovi cardinali italiani sono Baldassarre Reina, finora vicegerente di Roma, che contestualmente e da oggi riceve anche la nomina a cardinale vicario per la diocesi capitolina; Roberto Repole, arcivescovo di Torino (una delle poche berrette rosse di papa Francesco in diocesi tradizionalmente ritenute cardinalizie), padre Fabio Baggio, sottosegretario del dicastero per lo sviluppo umano integrale (con delega specifica per i migranti) e l’anziano monsignor Angelo Acerbi, che ha 99 anni e probabilmente è il più anziano cardinale mai nominato. Monsignor Acerbi è un ex nunzio apostolico. Solo i primi tre entrerebbero in un eventuale conclave, data l’età limite di 80 anni, come è noto.

Acerbi è anche l’unico non elettore nella lista dei 21 nuovi porporati. Pronta la reazione della Cei. «Siamo grati a Papa Francesco per aver chiamato quattro confratelli, figli delle Chiese in Italia, ad aiutarlo nel servizio alla Chiesa universale, per il bene dell’umanità. Questo dono è un ulteriore segno di comunione e incoraggia le nostre comunità a una missionarietà senza confini», ha detto il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. «Affidiamo al Signore i nuovi cardinali e – aggiunge il Card. Zuppi – li accompagniamo con la preghiera, augurando a ciascuno di rispondere a questa chiamata con umiltà, misericordia, capacità di profezia, andando incontro alle donne e agli uomini del nostro tempo, nello stile della prossimità.

A tutti rinnoviamo l’amicizia e l’affetto dell’Episcopato italiano». Fra gli altri 17 ci sono diversi arcivescovi di grandi capitali del mondo: Lima (Perù), Tokyo (Giappone), Belgrado (Serbia), Abidjan (Nigeria), Algeri (Algeria) e Teheran (Iran), oltre a Toronto che pur non essendo una capitale è una grande metropoli. «La loro provenienza – ha detto il Papa al momento dell’annuncio – esprime l’universalità della Chiesa che continua ad annunciare l’amore misericordioso di Dio a tutti gli uomini della terra.

L’inserimento nella Diocesi di Roma manifesta poi l’inscindibile legame tra la sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo». Tre sono invece, i nomi di Curia. Oltre a Baggio, ci sono il lituano Rolandas Makrickas, 51 anni, nel 2021 nominato commissario straordinario per la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e l’indiano George Koovakad, organizzatore dei viaggi papali. Da segnalare anche l’inserimento nella lista del domenicano Timothy Radcliffe, teologo, che nell’agosto 2025 compirà 80 anni, che Francesco ha voluto per due anni di fila come predicatore delle giornate di ritiro spirituale del Sinodo sulla Sinodalità.

Una curiosità riguarda Jean-Paul Vesco, l’arcivescovo di Algeri, che in gioventù è stato un buon maratoneta e fa parte dell’Athletica Vaticana (il suo record è di 2 ore e 52 minuti, l’eccellenza olimpica si aggira sulle due ore). «Chi corre prega due volte » suole ripetere.

L’ultimo Concistoro di Papa Francesco risale al 30 settembre del 2023. Nei Concistori precedenti Jorge Mario Bergoglio ha creato 142 cardinali di cui 113 elettori. Dei prossimi 21 cardinali, uno solo non è elettore (Acerbi): 10 sono europei, di cui 4 italiani; 6 sono del continente americano, di cui 5 sudamericani, 4 asiatici, 1 africano.

Ecco qui di seguito l’elenco completo dei 21 nuovi cardinali:

  1. monsignor Angelo Acerbi, nunzio apostolico
  2. monsignor Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio, arcivescovo di Lima (Peru).
  3. monsignor Vicente Bokalic Kalic Iglic C.M., Arcivescovo di Santiago del Estero (Primado de la Argentina).
  4. monsignor Luis Gerardo Cabrera Herrera, O.F.M., Aacivescovo di Guayaquil (Ecuador).
  5. monsignor Fernando Natalio Chomalí Garib, arcivescovo di Santiago de Cile (Cile).
  6. monsignorTarcisio Isao Kikuchi, S.V.D., arcivescovo di Tokyo (Japon).
  7. monsignor Pablo Virgilio Siongco David, vescovo di Kalookan (Filipinas).
  8. monsignor Ladislav Niemet, S.V.D., arcivescovo di Beograd -Smederevo, (Serbia).
  9. monsignor Jaime Spengler, O.F.M., arcivescovo di Porto Alegre (Brasil).
  10. monsignor Ignace Bessi Dogbo, arcivescovo di Abidjan (Costa d’Avorio).
  11. monsignor Jean-Paul Vesco, O.P., arcivescovo di arcivescovo di Alger (Algeria).
  12. monsignor Paskalis Bruno Syukur, O.F.M., vescovo di Bogor (Indonesia).
  13. monsignor Dominique Joseph Mathieu, O.F.M. Conv., arcivescovo di Teheran Ispahan (Iran).
  14. monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino (Italia).
  15. monsignor Baldassare Reina, vescovo ausiliare di Roma, già vice-gerente e, da oggi, vicario generale per la Diocesi di Roma.
  16. monsignor Francis Leo, arcivescovo di Toronto (Canada).
  17. monsignor Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore Basilica Papale di Santa Maria Maggiore.
  18. monsignor Mykola Bychok, C.Ss.R., vescovo dell’Eparchia Saints Peter and Paul of Melbourne degli Ucraini
  19. padre Timothy Peter Joseph Radcliffe, OP, teologo
  20. padre Fabio Baggio, C.S., sotto segretario Sezione Migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
  21. monsignor George Jacob Koovakad, officiale della Segretario di Stato e responsabile dei viaggi.

Nel dopo Angelus, Francesco ha ripetuto i suoi appelli per la pace, ricordando anche che nel pomeriggio si recherà a Santa Maria Maggiore. Ecco le sue parole:

«Da quel giorno (il 7 ottobre dello scorso anno, ndr) il Medio Oriente è precipitato in una sofferenza sempre più grave, con azioni militari distruttive che continuano a colpire la popolazione palestinese. Questa popolazione sta soffrendo tantissimo a Gaza e negli altri territori. Si tratta perlopiù di civili innocenti, tutta gente e che deve ricevere tutti gli aiuti umanitari necessari. Chiedo un cessate il fuoco immediato su tutti i fronti, compreso il Libano. Preghiamo per i libanesi, specialmente per gli abitanti del sud, costretti a lasciare i loro villaggi.

Faccio appello alla comunità internazionale, affinché si metta fine alla spirale della vendetta e non si ripetano più gli attacchi, come quello compiuto dall’Iran qualche giorno fa, che possono far precipitare quella Regione in una guerra ancora più grande. Tutte le Nazioni hanno il diritto di esistere in pace e sicurezza, e i loro territori non devono essere attaccati o invasi, la sovranità dev’essere rispettata e garantita dal dialogo e dalla pace, non dall’odio e dalla guerra. In questa situazione, è più che mai necessaria la preghiera.

Oggi pomeriggio tutti andremo alla Basilica di Santa Maria Maggiore a invocare l’intercessione della Madre di Dio; e domani sarà giornata di preghiera e digiuno per la pace nel mondo. Uniamoci con la forza del Bene contro le trame diaboliche della guerra». Tra i gruppi salutati al termine, anche i membri del Teatro Patologico di Roma che dal 1992 ha assistito 1.700 ragazzi con disabilità psichiche e fisiche, utilizzando la teatro-terapia per promuovere benefici a livello emotivo e cerebrale.

Da oggi 7 ottobre fino al 9 ottobre l’associazione fondata dall’attore Dario D’Ambrosi sarà nelle sale cinematografiche con un film intitolato “Io sono un po’ matto. E tu?”, in cui una trentina di ragazzi disabili recita accanto a grandi nomi del cinema italiano, da Edoardo Leo a Claudio Santamaria, da Claudia Gerini a Raoul Bova da Stefano Fresi a Vinicio Marchioni a tanti altri. L’incasso sarà devoluto alla ricerca scientifica per le malattie mentali.

Marcario Giacomo

Editorialista de Il Corriere Nazionale

foto famiglia Cristiana

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