Un Annus Horribilis per la Sicurezza sul Lavoro: Urgenza di Maggiori Interventi
Il 2024 si è aperto con una lunga scia di tragedie sui luoghi di lavoro, segnando un drammatico aumento degli incidenti mortali e delle denunce di infortunio. Episodi come quello accaduto recentemente a Roma, dove un operaio è rimasto gravemente ferito mentre manovrava un macchinario, e l’esplosione devastante alla centrale idroelettrica di Bargi, nella diga di Suviana, testimoniano l’urgenza di un intervento deciso per contrastare questa emergenza.
Secondo i dati resi noti dall’Inail, solo nei primi due mesi del 2024 si sono verificati 92.711 infortuni sul lavoro, segnando un incremento del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Di questi, 119 hanno avuto un esito mortale, con un inquietante aumento del 19% rispetto al 2023. Questi numeri dipingono un quadro allarmante, in cui le vite perse non possono essere considerate come semplici statistiche, ma come vite spezzate, famiglie distrutte e comunità colpite al cuore.
La tragedia alla centrale idroelettrica di Bargi, con il suo pesante tributo di morti e feriti, rappresenta un monito doloroso su quanto ancora ci sia da fare per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo incidente è il più grave mai registrato in Emilia-Romagna, regione che insieme a molte altre ha visto un incremento preoccupante delle denunce di infortunio, soprattutto nelle regioni del Nord-Ovest (+10,2%) e del Centro (+7,5%).
Nonostante le leggi esistenti e gli obblighi imposti ai datori di lavoro, sembra evidente che le misure preventive attuali non siano sufficienti. Il D.Lgs. 81/08, che rappresenta la pietra angolare della normativa italiana in materia di salute e sicurezza sul lavoro, richiede una revisione urgente e l’implementazione di nuove strategie che vadano oltre il mero adempimento burocratico, puntando a una reale cultura della sicurezza.
In questo contesto, è essenziale ricordare i diritti dei lavoratori in caso di infortunio. Il Testo Unico n. 1124 del 1965 e il D.Lgs. 38/2000 stabiliscono chiaramente che ogni lavoratore ha diritto a un risarcimento in caso di infortunio sul lavoro, salvo nei casi in cui il comportamento del lavoratore stesso sia del tutto estraneo alle sue mansioni o imprevedibile. È fondamentale che i lavoratori siano consapevoli dei propri diritti e delle procedure da seguire in caso di infortunio, comprese le tempistiche per la denuncia all’Inail, pena l’applicazione di sanzioni amministrative ai datori di lavoro.
L’aumento delle patologie di origine professionale, che nei primi due mesi del 2024 ha visto un +35,6%, rappresenta un ulteriore segnale di allarme. La salute dei lavoratori deve essere una priorità assoluta, e le aziende devono adottare tutte le misure necessarie per prevenire questi infortuni, fornendo ambienti di lavoro sicuri e rispettosi delle normative vigenti.
La situazione attuale evidenzia che non è stato fatto abbastanza per ridurre il rischio di infortuni sul lavoro in Italia. Le vite perse in questi primi mesi del 2024 dimostrano che le misure di sicurezza adottate finora non sono sufficienti. È necessaria una riflessione profonda e un impegno collettivo per migliorare le condizioni di lavoro in tutto il Paese.
In conclusione, è imprescindibile un’azione concertata tra le istituzioni, le imprese e i lavoratori stessi per promuovere una cultura della sicurezza che non lasci spazio alla negligenza. Solo così si potrà fermare questa strage silenziosa e assicurare che nessun altro lavoratore debba mettere a rischio la propria vita per svolgere il proprio lavoro.
Luca De Gennaro