Storia della Crimea a tinte chiaro scure
E’ giusto ripercorrere un poco di storia della Crimea. La Crimea oggi sotto l’occhio del ciclone, nel 1954 fu un regalo che il popolo russo fece al popolo ucraino in occasione del 300esimo anniversario dell’URSS e della Riva sinistra dell’Ucraina sotto un unico Stato
Fu una grande operazione di marketing e di comunicazione, con questo gesto si voleva cementare l’amicizia tra i 2 popoli e il peso politico e gli interessi economici del nuovo segretario generale del partito comunista sovietico Nikita Krusciov.
La Storia della Crimea è fatta di tante dominazioni, proprio per la sua posizione strategica ha visto tante invasioni l’Impero Romano d’Oriente, Impero mongolo, l’Impero ottomano prima di diventare nel 1783 terra dell’Impero russo.
Con la rivoluzione del 1917 il vasto territorio russo fu diviso in repubbliche sovietiche indipendenti e autonome e la Crimea divenne una delle Repubbliche dell’URSS. Con la Rivoluzione comunista la Crimea assunse la denominazione di Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (Rsfsr).
Nel 1954 La Crimea fu ceduta all’Ucraina divenendo Repubblica autonoma. All’interno dell’URSS assunse il nome di Repubblica Socialista Sovietica Ucraina o RssU, Stato formalmente indipendente all’interno dell’Unione Sovietica, fu una cessione inaspettata di cui erano all’oscuro non solo gli abitanti ma anche i dirigenti politici.
Nikita Krusciov, che era stato per molti anni il primo segretario del comitato centrale del Partito Comunista Ucraino, compì questo gesto simbolico per garantirsi il sostegno dell’influente partito comunista ucraino alla segreteria.
Fu molto scaltro non mise al corrente nessuno durante una riunione sulle problematiche dell’agricoltura, al Cremlino propose di donare la Crimea all’Ucraina come gesto di fratellanza. Con questo atto Krusciov voleva dimostrare la sua generosità e il suo interesse per lo sviluppo dell’Ucraina.
Il popolo ucraino sarà più che felice di ricevere in dono la Crimea, pensò Krusciov e con la Federazione russa si raggiungerà un accordo, era più che convinto. Il giorno che al Cremlino Krusciov propose di cedere la Crimea, argomentò talmente bene le motivazioni che neppure il mastino commissario stalinista Molotov ebbe di che ridire.
Le sue parole furono riprese dagli arcigni stalinisti Tarasov e Kuusinen che appoggiarono la proposta di Krusciov alla riunione del 5.2.1954 al Presidium del Soviet Supremo della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa. Le argomentazioni edotte si riassumevano in 3 punti.
1 – punto: L’Ucraina è confinante con la Crimea
2 – punto: Con la nuova disposizione sarà più facile gestire gli affari economici
3 – punto: Gestire le funzionalità istituzionali.
La popolazione della Crimea lo seppe a cose fatte, non ci fu nessuna rivolta perché come ben argomentò Krusciov il tutto avviene all’interno dello stato, nessuno se ne accorse fino al cambiamento della toponomastica che indicava cartelli in lingua ucraina.
In URSS questo regalo non tutti lo hanno digerito. Ancora oggi è aperto tra giuristi e storici il dibattito per capire chi avesse il diritto giuridico di dare l’autorizzazione a nome della Federazione Russa, per modificarne i confini geografici.
Gli storici e i giuristi notano una grave lacuna. Anche se fu deciso in base all’art. 16 e 18 della Costituzione c’è un cavillo che gli storici e giuristi sottolineano, l’art.33 della Costituzione, che recita nonostante i pieni poteri del Presidium del Soviet Supremo, questo non autorizza al cambio dei confini della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa.
Potevano essere spostati solo con un referendum, che non fu mai indetto né in Crimea né nella Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, dalla quale si sarebbe separata la penisola.
Il caso di Sebastopoli con il suo status di autonomia è ancora più complesso.
Già al tempo degli Zar, Sebastopoli era una città fortezza che godeva dello status di ente autonomo.
Con la rivoluzione perse questa peculiarità, nel 1948 con decreto del Presidium del Soviet Supremo, Sebastopoli si staccò dalla regione della Crimea e divenne città a statuto speciale.
Nel 1954 nonostante il passaggio della Crimea alla Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, Sebastopoli continuò con la sua strana autonomia che gli permetteva di ricevere finanziamenti sia da Mosca che da Kiev. Nel 1978 con l’adozione della costituzione, Sebastopoli passò definitivamente sotto il controllo dell’Ucraina. Un passaggio che non fu mai accettato dalla popolazione che fino ad allora aveva goduto di doppi finanziamenti per il suo status di città autonoma. Nel 1994, dopo aver perso i privilegi, il comune decise con una delibera di tornare sotto la Russia.
Ecco spiegata la storia della penisola della Crimea e di Sebastopoli.
Maurizio Compagnone
Analista geopolitico
Foto Yalta Crimea di Viktor Levit da Pixabay