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Attrazione per il male: quando la fascinazione diventa ossessione

L’ibristofilia e i rischi dell’attrazione per i criminali: analisi di casi emblematici in criminologia

 

“Quando l’attrazione per il male evolve in ossessione”

Quando il richiamo del male diventa un’ossessione irrefrenabile, la mente si perde in un vortice oscuro e incontrollabile, trascinandoci in un percorso che ci spinge sempre più verso il lato più oscuro della nostra anima.

La tentazione di abbracciare il male diventa sempre più forte, trasformando la nostra attrazione in un’ossessione che ci consuma dall’interno, divorando ogni briciola di ragione e umanità che possediamo. In questo abisso senza fondo, il male diventa il nostro unico compagno, il nostro unico faro nella notte infinita, mentre ci avvolge con le sue promesse di potere e piacere effimero. Ma alla fine, ciò che sembrava un viaggio senza ritorno diventa la nostra prigione eterna, condannandoci ad un destino di miseria e desolazione, fino a che non rimane più nulla di noi se non il vuoto oscuro che abbiamo alimentato con la nostra ossessione per il male.

Una delle parafilie in cui l’eccitazione sessuale e il raggiungimento dell’orgasmo sono dipendenti o contingenti dal fatto di essere a conoscenza che il proprio partner ha commesso crimini, anche efferati, quale omicidio, stupro e rapina a mano armata, è l’ibristofilia, nota anche come “fascino del cattivo ragazzo“, coniata nel 1986 dallo psicologo neozelandese John Money.

In criminologia, il fenomeno dell’attrazione per i “cattivi ragazzi” o criminali è stata osservata in diversi casi di cronaca nera, come alcuni parricidi che hanno suscitato l’interesse di gruppi di “fan”.

Il concetto di maschio alfa spesso viene associato a uomini molto sicuri di sé, che desiderano essere dominanti sugli altri, competitivi e carismatici diventano “negativi” quando queste caratteristiche sono eccessivamente legate ad un egoismo estremo e una mancanza di empatia verso gli altri.

Maschio alfa va distinto dal “cattivo ragazzo“, anche se talvolta possono condividere alcune caratteristiche. Entrambi possono avere un certo fascino magnetico che attira le persone intorno a loro, ma mentre il maschio alfa può essere un leader positivo e sicuro di sé, il “cattivo ragazzo” può mostrare comportamenti dannosi e manipolativi.

Il mistero e i segreti che li circondano, il senso di pericolo e adrenalina che trasmettono, la sindrome da crocerossina che porta alcune donne a voler “salvare” e riabilitare il “cattivo ragazzo”, e il narcisismo presente nella comunicazione tossica che può generare spinte motivazionali aggressive, sono solo alcune delle caratteristiche attribuite al fascino del “cattivo ragazzo”, attrazione può essere affascinante, ma che è importante conoscere per essere consapevoli dei rischi e delle conseguenze che comporta.

Il caso di Karla Homolka e Paul Bernardo, noti come i “Mostri di Scarborough”, rappresenta un esempio emblematico. Lei, una donna innamorata al punto da provare una forte ossessione per il fidanzato Paul, un noto serial killer, commisero insieme diversi efferati omicidi tra il 1990 e il 1992, tra cui quelli di Kristen French e Leslie Mahaffy.

Karla Homolka era consapevole dei crimini di Bernardo e non solo non lo denunciò, ma partecipò attivamente agli omicidi, filmandoli e aiutandolo a commettere gli orribili delitti. Nonostante fosse a conoscenza dei crimini del suo partner, Karla ne rimase così attratta tanto da sposarlo in carcere nel 1991.

Questo caso dimostra come l’ibristofilia, ovvero l’attrazione sessuale e mentale verso individui coinvolti in crimini violenti, possa portare una persona a rendersi complice di atti efferati pur di rimanere accanto al proprio partner pericoloso.

Nonostante sia diffusa l’idea che l’ ibristofilia sia un fenomeno principalmente femminile, esistono casi anche di uomini che sviluppano un’attrazione morbosa verso le serial killer diventandone amanti e complici poiché, affascinati.

In Italia, figure quali, Pietro Maso, all’età di 18 anni, uccise i genitori Antonio Maso e Mariarosa Tessari nel 1991 insieme ad alcuni amici per incassare la sua parte di eredità, Renato Vallanzasca considerato uno dei criminali italiani più efferati, si rese autore di numerose rapine a mano armata con omicidi e sequestri di persona, e Benno Neumair reo confesso di aver ucciso i genitori Laura Perselli e Peter Neumair nel 2021 a Bolzano, diventato l’idolo di un gruppo Facebook dedicato a lui che conta già centinaia di iscritti, sono tre criminali diventati oggetto di un’attrazione morbosa da parte di alcune ammiratrici, particolarmente adolescenti.

Casi come questi evidenziano come l’ossessione per il “male” possa evolvere in una pericolosa forma di parafilia, con gravi conseguenze per le vittime e per la società.

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