Politica internazionale

Perché le élite globaliste hanno pianificato il comunismo nel mondo

Se nel mondo si è diffuso il comunismo, le motivazioni sono da ascrivere alle élite globaliste, ai super capitalisti, ai mega banchieri del mondo occidentale che, non solo hanno facilitato, ma sono stati i principali artefici del piano globalista

I filosofi tedeschi della dottrina comunista, Karl Marx e Friedrich Engels hanno ricevuto cospicui finanziamenti da ricchi banchieri membri di società segrete tedesche e anglosassoni, (massoneria), per far attecchire nella società la politica comunista.

La prima grande vittoria dei comunisti nella storia, è stata il rovesciamento dell’Impero russo degli zar che ha portato alla creazione dell’ex Unione Sovietica. Una scelta dovuta dai Globalisti per imporre il Grande Reset, scatenando una guerra fratricida.

Alcune delle principali banche americane di Wall Street, afferenti a società segrete, hanno versato fiume di denaro ai leader comunisti russi Vladimir Lenin e Leon Trotsky.

Non solo ma anche la stessa Unione Sovietica nata dalle ceneri dell’impero russo, è stata voluta dai capitalisti occidentali e dalle mega-corporazioni dei banchieri americani. I famosi dittatori comunisti, Joseph Stalin, Mao Zedong e Fidel Castro, erano uomini foraggiati dalle élite occidentali che hanno contribuito a costruire i loro governi.

La Cina è un esempio eclatante, prima del comunismo, era una nazione povera ed arretrata per lo più agricola. Con il comunismo, imposto dalle élite occidentali, si è trasformata in una superpotenza industriale in grado di rivaleggiare militarmente ed economicamente con gli Stati Uniti.

Il comunismo è il sistema che appiattisce la società, in quanto elimina la libertà individuale e pone tutte le decisioni sotto il controllo del governo. Ovvio che le élite globali hanno contezza, che il comunismo non avrebbe vita lunga senza essere una sanguisuga, che munge la ricchezza dai paesi occidentali, in primis gli Stati Uniti.

Le élite globaliste, hanno premeditato tutto ciò, in quando il modello a cui si ispirano è quello cinese piuttosto che quello occidentale. Rifiutano un mondo in cui esistono dei diritti dei cittadini che i governi sono obbligati a proteggerli.

Non vogliono vivere in un mondo con uno stato di diritto, in cui gli individui abbiano la libertà di parola e siano protetti dai governi.

La Cina per l’élite globale, è il modello più adatto per applicare l’Agenda di Davos per la costruzione di un Nuovo Ordine Mondiale.

Maurizio Compagnone
Analista Geopolitico

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