Papa Francesco al G7: l’Intelligenza Artificiale e l’Etica, verso un nuovo Umanesimo?
Antonino Giannone
La Presidenza del Consiglio ha annunciato la partecipazione di Papa Francesco ai lavori del prossimo G7 nella sessione dedicata all’Intelligenza Artificiale (IA) che si terrà in Puglia dal 13 al 15 giugno.
L’IA ha iniziato, da qualche tempo, con la Digital Transformation il cambiamento di tutti i processi di produzione, dei servizi, organizzativi e sociali e continuerà a farlo nei prossimi anni. L’IA dunque avrà un impatto sempre più invasivo sul futuro della Società digitale. Ma una domanda e’ d’obbligo per tutti: la Societa’ va verso la prospettiva di un Nuovo Umanesimo o verso un Transumamesimo?
Il Papa certamente darà un suo contributo di riflessione sull’IA con ulteriori spunti oltre a quanto ha già comunicato nei suoi discorsi in questi mesi. Papa Francesco spiegherà perché sarebbe assolutamente necessario e utile che le applicazioni dell’IA siano progettate con principi di algoretica. Questo termine e’ stato per la prima volta introdotto dall’esperto d’IA Padre Paolo Benanti che e’ il Presidente della Commissione del Governo sull’IA ed e’ anche il suo rappresentante nella commissione dei 39 esperti dell’ONU che a breve pubblicherà le linee guida per una regolamentazione internazionale. La Santa Sede ha avviato con la “Rome Call for AI Ethics”, un percorso che porta a dare applicazione concreta al concetto di algoretica, ovvero dare un’etica agli algoritmi.
L’esigenza impellente e’ che bisognerebbe insegnare agli algoritmi principi etici, di Umanesimo!
Ci auguriamo che le riflessioni di Papa Francesco siano accolte e rese operative dai leader di Governo e capi di Stato che parteciperanno al G7.
La Santa Sede, non solo con Paolo Benanti,
ma anche con monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, da tempo sottolinea l’importanza di principi e valori etici sugli algoritmi dell’IA, quindi dell’Algoretica. Altre voci autorevoli italiane sull’IA che mi piace citare: Luciano Floridi, attualmente a Seattle presiede il Center IA&Ethics e numerosi Professori di IA di Università, del Politecnico di Milano e di Torino, dove opero da oltre 15 anni con Guido Perboli, Professore ordinario d’Intelligenza Artificiale.
La preoccupazione centrale che emerge nei dibattiti e’ quella di salvaguardare l’elemento umano, i Valori della Persona e della sua Dignità.
Alcuni interrogativi ricorrenti e sospesi:
Come rendere possibile un ambiente adatto a preservare il pluralismo e a rappresentare la complessità della realtà? Come evitare che le fonti si riducano a una sola, a un pensiero unico elaborato con algoritmi e fonti di dati che non vengano rese note? Come garantire la trasparenza dei processi informativi che attengono alla partecipazione democratica?
Nel Messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali, Papa Francesco ha detto con un certo ottimismo che: “Non bisogna avere paura dell’IA ma bisogna governarla…… La paura non è mai una buona consigliera e rischia di indebolire ogni intervento”.
Un tema fondamentale: la regolamentazione dell’IA ha visto i primi atti con l’AI ACT dell’UE e per l’Italia il disegno di legge sull’IA presentato in Aprile che sarà discusso in Parlamento nei prossimi mesi, mentre siamo in attesa delle linee guida della Commissione dell’ONU.
L’auspicio e’ che si realizzi un sistema di norme basate su principi etici e sociali. E questo auspicio, al momento, si fonda anche sull’impegno espresso pubblicamente dal presidente Giorgia Meloni riguardo allo sviluppo di meccanismi di governance perché l’IA sia incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo, ovvero che mantenga al centro la persona e abbia la persona come suo ultimo fine”
Nel G7, i Capi di Stato e di Governo ascolteranno le indicazioni del Papa sull’IA, ma anche quelle provenienti da grandi istituzioni come le Università, i Politecnici, le Associazioni di categoria che il Governo avrà acquisito, sulle implicazioni etiche dell’IA. L’auspicio di coloro che sono ispirati da principi di Umanesimo integrale, di Umanesimo Cristiano e’ che la Società Digitale non travalichi oltre i confini dell’Umano. Le applicazioni dell’IA dovrebbero aumentare le capacità dell’uomo nei processi decisionali, non sottraendo la sua originale capacità di esprimere il suo senso critico e la libertà di pensiero.
Il rispetto della Persona e della sua Dignità dovrebbe valere a tutte le latitudini: e’ qui che sorgeranno i problemi perché, ad esempio la Cina, ha fatto già sapere che non si atterra’ a regolamenti internazionali dell’Occidente con questi principi etici che rappresenterebbero una salvaguardia perché le società procedano sulla scia della Democrazia Liberale che si oppone alle forme di sfruttamento e di diseguaglianze ed e’ sempre proiettata nella ricerca di un equilibrio sociale ed economico per un Mondo Migliore a favore di tutta l’Umanità.
Antonino Giannone
Editorialista A.N.I.M.https://italianinelmondosite.wordpress.com/
Presidente Umanesimo ed Etica per la Società Digitale (www.umanesimodigitale.eu)