Interviste & Opinioni

La disoccupazione giovanile in Italia: un dato che continua a preoccupare il nostro Paese

A quanto ammonta la percentuale di giovani disoccupati in Italia nel 2023?

di Salvatore Riela

L’ISTAT (Istituto nazionale di ricerca) ha fornito i dati che rappresentano l’andamento del tasso di disoccupazione giovanile del nostro paese: si può notare come persisti ad esserci una netta distinzione tra le regioni settentrionali e quelle meridionali. A dicembre 2023 il tasso di disoccupazione in Italia è pari al 7,2%, valore in diminuzione rispetto all’anno precedente (- 0,2%). Il valore che risulta ancora una volta preoccupante è, appunto, il tasso di disoccupazione giovanile di età compresa tra i 20 e i 35 che ammonta a 22,7% (- 0,4%). Altro dato in netto aumento è il numero di cittadini italiani di età superiore a 35 anni che risultano inattivi, ovvero senza un percorso di studi in corso né un’occupazione lavorativa. Guardando nello specifico la percentuale che interessa la Campania, si aggira intorno al 16,1%. Valori da paura, che nel 2022 ci hanno regalato il “podio” per le regioni europee a più alta disoccupazione: Campania (47,3%); Calabria (47%); Sicilia (46,2%).

Sono i Neet (Acronimo che sta per Not in Education, Employment e Training), quella fetta di popolazione di età compresa tra 15 e 29 anni che non lavora, non studia e non è impegnata in corsi di formazione. In Italia sono 1,7 milioni gli appartenenti a questa categoria, ovvero 1 giovane su 5.

Ci si domanda come sia possibile che alcune delle regioni che ospitano la storia del nostro paese siano le stesse che godono di queste mancanze. Per affrontare la disoccupazione giovanile è opportuno un approccio olistico che coinvolga il governo, istituzioni educative e la società civile. Introdurre programmi di formazione professionale per introdurre i giovani nel mondo del lavoro, e incentivare l’imprenditorialità giovanile e progetti socio- culturali (in modo da coinvolgere anche le attività culturali, artistiche e sportive) sono modi con cui bisognerebbe tener testa a questi dati per vantare un domani delle possibilità di cui il nostro paese dispone.

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