Autonomia regionale e ricchezza
Partendo da questa presupposto è facile affermare che in Italia le Regioni in assoluto più ricche,che hanno promosso per millenni più scambi per la disponibilità di prodotti della terra e dei necessari connessi servizi,sono le regioni meridionali, dove sono state create le prime monete del mondo come necessari mezzi di scambio.
Se vogliamo parlare di autonomia regionale non dovremmo accettare tutti gli spifferi e i pifferi di una cultura ammantata di nascoste necessità ‘politiche’ per la legittimazione del potere.
Ancora oggi la politica attraverso le strutture accademiche e burocratiche ci umilia e ci massacra,in modo così pervicace e violento,tanto che le donne,ormai rese simili agli uomini,non vogliono più generare figli.
Invece di sentirsi all’apice dell’umanità,si sentono a servizio dei propri gruppi sociali, convinti che debbono essere alla pari degli uomini e non oltre,come invece furono agli albori dell’organizzazione sociale e come sono ancora nel mondo animale, dove i cuccioli seguono le madri, non i padri,perchè le madri sono pregnanti di vitalità,carburante della vita,unica ricchezza di tutti gli umani,anche se non in euguale misura.
L’economicismo imperante nel mondo moderno è funzionale e necessario al burocrativismo,ch’è un reato contro la dignità umana,come studiato e spiegato per tutta la vita dal Prof.Antonino Cassese e contemplato da diverse Alte Corti di Giustizia.
Quando in questa Comunità Europea continentale si formerà una Comunità Europea mediterranea? E se questa diventerà cosciente delle assolute,diverse e proprie ricchezze, che fine faranno le ‘griffe’ e tutti gli articolati e contorti
concetti culturali del ns.fascinoso occidente?
Dove è la ricchezza di un popolo?nella libertà di produrre beni e servizi,o nell’assoggettamento burocratico ad un reddito di cui non si conosce origine, valore reale e natura, ma certamente prodotto solo da contadini, imprenditori ed operai posti,dalle categorie culturali correnti, gli uni contro gli altri.!!??
Per quanto riguarda il ns bel paese abbiamo perso ogni concetto di alterità perfino nel linguaggio:ci adattiamo alle sigle di quanti elaborano linguaggi e scambi social solo in ambito economicistico, senza alcun attegiamento di felicità e contemplazione per tutto il mondo che ci circonda.
Concetto difficile e tosto,mi disse molti anni addietro, un mio grande maestro:il pastore Riccardo di Scanno,”spiegati meglio”! Ed io: negli anni ’60 ho frequentato una Scuola di Giornalismo,due miei colleghi Senegalesi,ai quali un giorno mi rivolsi così:voi che siete di colore andate a vedere la Roma?Subito mi risposero ‘voi romani avete sempre l’impero nel sangue:noi non siamo di colore,siamo Negri,studia bene Senghor, il ns.presidente premio Nobel,e capirai cosa significa Negritudine.Non li capii subito,ma qualche anno dopo,studiando i fenomeni di antropofagia nella URSS degli anni ’40/41.
In poche parole,tutta l’etica e la grammatica della cultura Europea era per loro,Senegalesi, un fortificato castello in difesa del dominio psicologico e culturale per razziare i loro beni materiali e immateriali.
Nessuna ricchezza è tale da poter acquistare la diversità dei popoli.
Questa nozione è mancata a Marx,a Lenin ed a Stalin,gli autentici interpreti del marxismo sociale. Stalin,in ossequio alla legge di Manu-il nemico del mio vicino è mio amico-affiancò l’URSS agli USA e GB contro l’asse Tedesco senza averne i presupposti e portò l’URSS negli anni ’40-41 ad carestia che a Stalingrado,e non solo, accaddero diversi casi di antropofagia.
La vera ricchezza della terra è la diversità:capire ed accettare le diversità e non imporre una euguaglianza funzionale all’impostore,sia regnante, sia dittatore,sia classe politica o religiosa:questo era il concetto tosto per il buon Riccardo.
Per quanto sopra detto,le autonomie sarebbero più funzionali alle diversità regionali ed alle loro gestione,ben sapendo che le ricchezze sono un prodotto della libertà umana;solo la loro gestione può essere anche pubblica,ma non la loro creazione, che resta un fatto di genialità e sintesi tra territori e lavoratori.
Non ultimo,RPC,USA ed altri Stati,fanno di tutto per assicurarsi i servizi dei porti di Palermo,Gioia Tauro,Taranto.Come ben sanno i sigg. Conte e Di Maio.
La ricchezza non è una categoria burocratica,è per propria natura uno strumento sociale,ma è anche,fino ad oggi, l’arma subliminale della classe politica e culturale d’orientamento comunitarista-liberale,non Marxista.
Francesco Rhodio