Politica internazionale

L’effetto sorpresa di Hamas: quando l’intelligenza non è artificiale!

L’effetto sorpresa di Hamas: quando l’intelligenza non è artificiale!

Dario Patruno

L’attacco alle luci dell’alba del 7 ottobre architettato e pianificato con intelligenza umana e non artificiale da militari dell’ala estrema del terrorismo palestinese, come Mohammed Deif  delle Brigate ʿIzz al-Dīn al-Qassām, il braccio armato di Hamas a Gaza,  sfuggito a sei attentati che hanno eseguito l’attacco che ha provocato oltre mille morti ha gettato tutti nello sgomento.

Hamas, acronimo di Harakat al-Muqawwama al-Islamiyya, che significa Movimento di Resistenza Islamica ma anche “entusiasmo”, nasce nel 1987. Ha come leader politico Isma’il Haniyeh. invoca la jihad, lotta armata contro lo Stato di Israele, la scomparsa dello Stato ebraico e l’istituzione di uno Stato islamico palestinese.  Dal 3 gennaio 2013, in conseguenza della risoluzione 67/19 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, l’Autorità Palestinese ha adottato il nome di Stato di Palestina sui documenti ufficiali. Tuttavia, la Palestina come Stato (unilateralmente proclamato nel 1988 dall’OLP, ma non ancora effettivamente indipendente e sovrano) e l’Autorità Nazionale Palestinese (creata nel 1994 in accordo con Israele per governare transitoriamente parte dei territori palestinesi in attesa di un accordo di pace definitivo) restano due organismi distinti. Ormai l’ANP (Autorità Nazionale Palestinese) conta ben poco soprattutto agli occhi delle nuove generazioni di palestinesi. Questa azione dimostra in maniera inequivocabile come i servizi segreti israeliani, statunitensi ed egiziani hanno fallito. I sistemi tecnologici per quanto sofisticati di nuova generazione sono fallaci e se messi fuori uso rischiano di essere dannosi, illudendo di essere sicuri.

Lucio Caracciolo direttore di Limes lo ha spiegato in maniera inequivocabile. Ormai il terrorismo si avvale di menti che pensano, organizzano e pianificano come mettere fuori uso i sistemi di intelligence; questi non comunicano tra loro con i sistemi tecnologici moderni. La pianificazione avviene tra poche persone che s’incontrano probabilmente anche fisicamente e organizzano in maniera straordinariamente meticolosa ogni mossa lontano da possibili intercettazioni ambientali.

Ecco che il fattore sorpresa diventa fondamentale e maledettamente efficace. L’Occidente dovrà pensare come i terroristi per poterli combattere e annientare, entrare nella loro mente per carpire i suoi segreti, questo il compito dei controspionaggi efficienti ed efficaci. E’ una lezione per tutto il mondo. Il Mossad era efficientissimo e chirurgico sino al sei ottobre.

Anche gli oltre 120 ostaggi diventano oggetto di ricatto e Hamas non ha volontà per ora di scambiarli.

Deve essere verificata ogni possibilità di aprire uno spiraglio. La reazione comprensibilissima di Israele deve lasciare il campo alla ragione dei sapienti, consapevoli che la reazione violentissima esaspera gli animi. Del resto la sacra scrittura ci ammonisce di essere puri come colombe e scaltri come serpi.

Ma i morti, 1200 israeliani, 1055 palestinesi e 260 bambini possono bastare, “la strage degli innocenti” come titola l’11 ottobre il quotidiano Avvenire deve essere sufficiente a comprendere che una via d’uscita deve essere trovata e in fretta. Il terrorismo non deve trovare proseliti e i violenti devono essere isolati. Stati Uniti, Russia, Cina, Turchia, Unione Europea. La guerra totale non porta da nessuna parte. La Palestina ha diritto ad avere uno Stato e con questo obiettivo deve essere ricostruita da subito una trattativa per il “cessate il fuoco”.

E’ difficilissimo intervenire ma nessuno si chiami fuori.

Quindi l’intelligenza artificiale non esiste in questi frangenti, la tecnologia serve all’uomo per monitorare postazioni fisse ma non per controllare i movimenti delle persone. L’11 settembre non è passato in maniera definitiva.

Un grazie agli inviati di guerra che rischiano la vita per documentare cosa accade e a quanti si ergono a maestri dietro una scrivania. In questa fase cito a titolo esemplificativo e non esaustivo, Leonardo Zellino e Lucia Goracci della Rai, Silvia Basca de La7 ed Elia Milani giornalista biellese corrispondente di Mediaset dal Medio Oriente;proprio mentre era in collegamento con Rete 4 con la trasmissione “Diario del giorno” sono stati lanciati alcuni razzi da Gaza verso Israele. L’uomo è riuscito a rifugiarsi e in diretta ha continuato a raccontare: “Stanno lanciando i razzi in questo momento, stiamo entrando con la Polizia di frontiera in un rifugio antimissile, di corsa, perché siamo talmente vicini alla striscia di Gaza che prima vediamo i razzi arrivare e dopo sentiamo la sirena e i messaggi che invitano a trovare un rifugio”.

Il Dio unico di tutte e tre le religioni monoteiste illumini le menti dei governanti perché i governati non siano vittime innocenti di decisioni assunte dai potenti.

Lucio Dalla scrisse “Futura” nel 1979 a Berlino quando esisteva ancora il Muro. Un periodo storico molto labile e delicato. Era ancora lì, a rappresentare tante differenze e tanti problemi che non sarebbero dovuti nemmeno esistere. Non era mai stato a Berlino e un giorno, quando arrivò in Germania, chiese al taxista che l’aveva accompagnato di aspettare qualche minuto, mentre lui si sedette su una panchina a fumare una sigaretta. Prendersi una pausa ogni tanto serve, perdere tempo per guadagnarlo.

Rimango in silenzio davanti a tanto orrore. Ma il silenzio di Dio parla più di mille parole e di tante azioni e interroga l’umanità intera.

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