Politica internazionale

L’arroganza di Israele

Editoriale di Daniela Piesco co-direttore Radici 

La responsabilità di quello che sta accadendo è dell’arroganza perpetrata da decenni dai governi israeliani nei confronti dei palestinesi .Di fatto il territorio a mandato britannico è sottoposto a ogni forma di prepotenza, vessazione, colonizzazione, occupazione con arresti illegali e amministrativi. Non esiste niente di così brutale sotto il cielo del pianeta, da decenni e decenni.E tutto ciò è stato fatto con il beneplacito della comunità internazionale,in particolare quella occidentale che garantisce impunità ad Israele .

Se non fossimo in un mondo così schifoso bisognerebbe prendere una troupe e stare un mese nei territori occupati per filmare quello che succede.Ma pare che i media diventino ciechi e sordi dinnanzi alla bufala colossale del diktat biblico/essenzialista: quella terra appartiene a loro perché lo ha deciso Dio .

Gaza,luogo infernale ,è da 75 anni sotto il tallone di ferro del Governo israeliano al punto tale che è stata dichiarata ‘territorio inabitabile’ dall’ONU.E anche se gli israeliani, hanno detto che da lì si sono ritirati,di fatto ,,sono loro che decidono tutto, elargiscono l’energia, l’acqua, l’elettricità.

Con questo attacco,che ha sbaragliato l’arroganza e la sicurezza di Israele abituata ad agire indisturbata , Netanyahu rilancerà sul fatto che gli ebrei si devono difendere e devono esistere; e sarà legittimato a massacrare migliaia di palestinesi, tra loro ci saranno donne, anziani e bambini. Per lui i palestinesi devono stare incatenati, senza la possibilità di vivere,nascere,durare .

I palestinesi per un sorso di libertà hanno deciso di rischiare qualsiasi cosa perché sono esasperati, non vedono un futuro: sono disposti a perdere tutto perché non hanno niente da perdere. I governi israeliani hanno deciso che non esisterà mai uno stato palestinese su quel territorio, perché quel territorio gliel’ha dato Dio. La Comunità Internazionale dovrebbe semplicemente dire che il diritto internazionale non lo decide nessun Dio, se no ognuno si appella al suo e dice ‘questo è mio’. E dovrebbe far applicare la risoluzione 194 dell’Assemblea Generale dell’Onu, che garantisce il ritorno dei profughi alle loro terre, e poi le 242 e la 338 che impongono a Israele di ritirarsi nei confini che gli sono stati assegnati.

E soprattutto l’accordo di Oslo perché un accordo esiste.

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