Interviste & Opinioni

C’era una volta la semplificazione

PRATO – Al culmine degli scioperi bianchi diversificati, dove applicando le leggi si paralizzavano i servizi, è partito il Ministero della Semplificazione con le ultime operazioni di semplificazione del PNRR.

Su percorsi paralleli assistiamo alle progressive complicazioni e restrizioni della vita degli italiani che ha avuto l’iceberg nel lockdown e che vede le sue code nelle mascherine chirurgiche che erano per l’appunto per le sale operatorie e invece persistono, come la vicenda lecchese del primario che chiama il 112 per fermare una infermiera che aveva tolto la mascherina per bere acqua
https://nursetimes.org/infermiere-toglie-la-mascherina-per-bere-un-sorso-dacqua-il-primario-chiama-il-112/161644/amp

Sembra che sia da completare l’analisi delle strategie di contrasto al COVID che ha visto la Svezia uscire un anno prima dalla Pandemia senza mascherine, senza lockdown ecc
C’è anche una comparazione tra bambini vaccinati e non vaccinati del prof Bellavite su cui riflettere in questa pagina
https://www.cimb.me/covid-19.html

Sull Eziopatogenesi della campagna vaccini obbligatori dell’infanzia abbiamo scritto ripetutamente e tristemente
https://www.uniglobus.it/inchieste-virali.html
La Commissione d’inchiesta sul Covid potrebbe rivalutare anche queste vicende che riguardano il futuro dell’Italia visto che è in gioco la salute dei bambini https://www.uniglobus.it/inchieste-virali.html

Anche il nuovo codice della strada forse andrebbe affinato un pò, anche perche i vigili e colleghi delle altre forze dell’ordine, non è che possono chiudere un occhio sulle violazioni delle norme, come quella che da fermi non puoi tenere il motore e l’aria condizionata accesa, né finestrini abbassati, con bollitura interna al veicolo non assicurata….

Leggiamo che i dispositivi per tenere il telefono fermo e visibile con navigatore sarebbero proibiti…
Torniamo ai vecchi stradari della SIP?

Su autovelox, T Red ai semafori da sfida nel nuovo far west senza le colt di Tex Willer, si vanno prendendo misure correttive, ma c’è
da pensare alla deriva etica e normativa che,

in sintonia con il cosiddetto liberismo pubblico privato, e un triste indebolimento del Senso dello Stato,

vede il cittadino sovrano, alla stregua di un pollo da spennare, in particolare le cosiddette PIVA, più o meno scientificamente, dai caselli alle aree di sosta, agli autogrill, dove servizi anche vitali come il meccanico sono scomparsi e dove c’è, è oscurato come nell’area di servizio di Flaminia Est.

Sull’altare del cambiamento climatico in una fretta a trovare soluzioni, che fa ripensare alla gestione del COVID, con spinte lobbistiche influenti, si va smantellando l’industria tradizionale dell’auto, verso un elettrico ancora troppo giovane e da verificare meglio nei suoi impatti di efficacia e sicurezza e si va bloccando la vita di milioni di italiani e di romani in particolare che non sempre possono cambiare auto, tra una rottamazione e l’altra.

Di cambiamento climatico se ne parla tanto, con manifesti e dichiarazioni contrapposte. Sarebbe forse da considerare maggiormente l’impatto dell’attività solare e del clima cosmico sul clima terrestre, che forse gioca un ruolo superiore a quello che si pensa sulle sciagure che si abbattono sulle nostre teste con venti a 200 km all’ora in Messico verso la California.

Sarebbe bene maggiore attenzione a queste ricerche che si occupano anche di biomagnetismo e di biocompatibilità che restano il cuore della transizione ecologica

Vincenzo Valenzi

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