Oltre il limite della decenza
Riceviamo e pubblichiamo
Se dovesse realizzarsi lo scellerato progetto illustrato questa mattina da Gianni Stea sulle pagine di Repubblica, si andrebbe davvero oltre i limiti della decenza politica. Pensare di mettere in campo una coalizione ipotizzando di tenere insieme Lega, PD, M5S e liste civiche sarebbe un insulto all’intelligenza dei cittadini. E il solo pensarlo fa capire quanto, certa politica farebbe, pur di mantenere posizioni privilegiate e di potere. Oltre il limite della decenza in primo luogo verso gli elettori, che vedono un partito, un movimento, una lista civica mercanteggiare nel tentativo di mettere insieme tutto e il suo contrario, non per proporre una alternativa di governo della città, ma per sommare voti virtuali, come se gli elettori rispondessero a una mano invisibile che avrebbe già votato per loro. L’idea che i voti siano di proprietà di certi politici, che li possono vendere, comprare, affittare come una mercanzia e che ciascun proprietario possa giocarseli decidendo come e dove sommare i propri a quelli di qualcun altro secondo la propria convenienza, muove questa becera proposta.
Non mettere limiti, parlare di ampia coalizione civica, confonde i cittadini e nasconde una pretesa ridicola per la democrazia perché i voti non si sommano se non dopo averli resi omogenei sulla base di un progetto politico comune. Svilisce il senso nobile del civismo trasformandolo in uno specchietto per le allodole, il luogo “neutrale” dove non c’è il politico brutto e cattivo, corrotto e affarista, ma solo brave persone utili alla bisogna. Siamo alla dichiarazione esplicita di un’ammucchiata, non condividono alcun programma, ma partecipano alla scampagnata per fare numero, ricavandone un qualche guadagno da spendere altrove. Si tratta di una trasformazione pilotata di quello che una volta chiamavamo il “comune senso del pudore”, e più propriamente dovrebbe essere il “limite della decenza”, cioè quel confine tra le cose considerate accettabili e non accettabili dalle persone per bene. Questa proposta è da considerarsi una spinta nichilista che attacca e ferisce la coscienza democratica e le energie positive della società. Fare di ogni erba un fascio può essere davvero pericoloso, perché in realtà della politica, quella vera, non è possibile liberarsi. La mistificazione continua. Ci sono momenti in cui bisogna fare delle riflessioni evitando la superficialità di ragionamenti rituali. Non basta registrare fatti e commentarli occorre agire. Di fronte a particolari accadimenti che evidenziano problematicità bisogna impegnarsi a ricercare e indicare i giusti percorsi. Per NOI MODERATI è il percorso della maturità civile di un Paese che nella moderazione e nella responsabilità costruisce un’area gravitazionale di equilibrio.
Affermare spudoratamente di unirsi non per condivisione di un progetto politico ma per mere spartizioni di presidenze, collegi, municipi allontana i cittadini dalla politica e dalle urne. Ma c’è un limite a tutto: non è vero che ogni cattiva azione diventa lecita; rimane comunque un peccato imperdonabile.
Bari, 21 Giugno 2023
Il Segretario