Berlusconi è stato lungimirante per necessità, ma visionario per vocazione
Un uomo lungimirante: mira lontano e sfrutta “da vincente”, lo status quo. Insomma si adatta al sistema per vincere la guerra non una battaglia sola.
Invece il visionario cerca di adattare il sistema a sé. A piccoli passi, ma costruisce materialmente l’idea complessiva di futuro, che nel suo cervello è già progettata e visibile.
Anche quando sembra disposto ad accettare il gioco degli altri, lo fa per indurre gli altri a partecipare al suo, a portare e incollare mattoni alla costruzione del cambiamento che nel suo cervello è chiaro e funzionante.
Non sono un addetto ai lavori e potrei pure sbagliarmi, ma credo che Berlusconi sia nato visionario.
Come tutti i visionari ha dovuto adattarsi ad essere imprenditore lungimirante: è stato al gioco altrui per invogliare alla costruzione del suo.
Ma da politico ha tentato di rimodellare l’Italia secondo la sua geniale visione. Non ha trovato le giuste condizioni culturali, né le giuste Risorse Umane, ambientali e finanziarie per riuscirci.
Come tutti i visionari, in politica si è trovato solo a combattere sul fronte contro eserciti di nemici, miopi ma numerosi, nazionali ed europei che alla lunga sono riusciti ad azzopparlo esattamente come azzopparono Bettino Craxi.
Silvio Berlusconi, per me sei stato lungimirante da imprenditore e genio visionario da politico. L’Italia ha dimostrato di non meritare un guerriero indomabile come te. Ora riposa in pace.
Franco Luceri