Noi italiani siamo democraticamente appropriati come i cavoli a merenda
Governare individui senza riuscire a trasformarli in popolo pacifico, produttivo e solidale, per carenza di cultura e/o di denaro e quindi di potere, “è il rompicapo politico per eccellenza”.
Ci provano da millenni i filosofi con la persuasione e i tiranni con la costrizione, ma un popolo veramente democratico, e quindi rispettoso delle regole che si è dato, per assicurare vita dignitosa ai singoli cittadini, in un decente stato di diritto, è ancora tutto da inventare.
Azzardo qua una ipotesi, ma voi prendetela pure con beneficio d’inventario: credo che un popolo che alla prova dei fatti risulti governabile, non sia altro che un insieme di individui provvisti della giusta quantità e qualità di mezzi materiali, nonché della giusta cultura perché di essi ne facciano un uso individualmente costruttivo, socialmente solidale, è soprattutto ecocompatibile.
Ma se il mondo della cultura fallisce vistosamente la ricetta formativa, il crollo della produttività economica è drammatico e insanabile.
A colpi di rapine tributarie, la politica tenterà di aggrapparsi al PIL con le unghie e con i denti, ma non troverà mai sufficienti risorse da perequare; e anziché un popolo civile e solidale ne verranno fuori consorterie rapaci, mafiose, terroristiche, affaristiche con presenza inquietante di branchi di eredi e successori.
Di bulli criminali capaci di bestialità inimmaginabili, perché sentono loro, le loro famiglie, i loro professori e i politici che non li hanno mandati a zappare, tutti Leonardi da Vinci, Pico della Mirandola, Albert Einstein: patologica conseguenza di educazione e formazione permissiva e allegramente irresponsabile.
Sbagliando il dosaggio della cultura e in conseguenza dei mezzi finanziari, si possono portare nelle mandrie di individui, mai convertiti in popolo civile, forme di devastazione apocalittiche insanabili.
Io non sono un addetto ai lavori, ma a naso, (da signor nessuno), temo che gli italiani siano diventati ingovernabili, più per colpa della cultura che li ha resi inappropriati come i crauti a merenda; che dei nostri chef politici, che mai avrebbero potuto ricavare un Popolo da una simile accozzaglia di risorse conflittuali e fallimentari.
Una comunità che non sa rendere produttive le sue risorse culturali e finanziarie, è improbabile che poi sappia produrre ricchezza a cambiali, impiegando i soldi presi in prestito dal mondo finanziario, che di suo è già campione di accumulazione e persino di strozzinaggio a norma.
Franco Luceri