La carenza di materie prime e di manodopera in Usa rischia di essere permanente
L’America sta sperimentando una carenza di tutto, dal latte artificiale agli assorbenti, dal cibo al carburante, fino alla manodopera. Queste carenze rischiano di essere permanenti. Le strade delle principali città si riempiono di senzatetto senza che il governo prenda provvedimenti.
Gli unici che stanno a cuore all’amministrazione Biden, l’approvazione di nuove forniture di armi per Kiev. Negli Stati Uniti non si è mai registrata una carenza di cibo, neppure durante la Seconda guerra mondiale o ancora prima durante la terribile crisi del ’29.
Gli alti costi della guerra per procura in Ucraina e il conseguente aumento dei fertilizzanti e del gasolio, stanno mettendo in ginocchio agricoltori e allevatori. Gran parte delle piccole fattorie hanno preferito chiudere non potendo competere con le multinazionali.
Ma queste ultime non sono sufficienti a produrre tutto il cibo necessario. I prezzi sono incontrollabili, e lo Stato preso da altri problemi lontani dai bisogni veri del popolo americano, non promuove misure per calmierare gli aumenti continui.
I prodotti che giungono dalle aziende agricole nei grandi depositi di vendita all’ingrosso, presentano quotidiani rincari. Figuriamoci cosa accade quando i prodotti arrivano al dettaglio.
Assisteremo ad un inverno rigido non solo per il freddo intenso, ma anche per l’alto costo dei prodotti alimentari. Le grandi industrie del food, pur lavorando a pieno regime, non potranno mai esaudire la richiesta di domanda. L’offerta senza l’apporto dei piccoli agricoltori e allevatori, non sarà sufficiente a sfamare tutto il popolo americano.
Prevedo un inverno difficile per gran parte della popolazione
Negli scaffali dei supermercati mancano anche prodotti fondamentali come il latte artificiale per i neonati.
Un paese che non riesce ad alimentare la sua classe dirigente di domani ci fotografa un paese sull’orlo del precipizio. Il popolo americano è vittima sacrificale dei guai giudiziari che coinvolgono la Famiglia Biden, la guerra per procura in Ucraina ne è un esempio pertinente per nascondere i micidiali biolab disseminati in gran parte del suo territorio.
Il consumatore americano è in una difficile situazione, la classe medio-bassa spende solo per beni di prima necessità, nelle famiglie più povere il cibo viene razionato, in altre si ricorre ad un solo pasto quotidiano.
I medici preoccupati hanno lanciato l’allarme, in molti bambini hanno riscontrato una notevole carenza di calcio e vitamine, fondamentali per lo sviluppo regolare nei bambini.
La manodopera crolla, molti lavoratori non possono permettersi più di raggiungere il posto di lavoro per l’alto costo del carburante. Le grandi industrie core business dell’economia americana, oggi in piena recessione,
stanno sperimentando sulla loro pelle gli errori commessi nel passato. Hanno delocalizzato gli impianti in zone isolate del paese, fruttiferi solo per il profitto. Oggi pagano queste scelte scellerate. I costi del carburante per raggiungere il posto di lavoro in zone isolate, superano il salario settimanale del lavoratore.
L’elevato costo del JET A-1, il carburante per gli aeromobili, inizia a falcidiare le compagnie di volo. L’America Airlines, una delle principali compagnie aeree del Paese, ha sospeso i collegamenti improduttivi a basso traffico. Questo significa rendere ancora più isolate alcune contee americane raggiungibili solo con la ferrovia e la gomma affrontando viaggi lunghissimi.
A questi già gravi problemi, si sommano quelli causati dalla globalizzazione e dalla regolamentazione governativa sul volo. L’industria è a corto di circa 12.000 piloti e la maggior parte degli aeroporti del Paese è costretta ad annullare i voli programmati.
L’Associazione delle compagnie aeree regionali ha annunciato che quasi 200 comunità in tutto il Paese hanno perso almeno il 25% del servizio aereo. Alaska Airlines ha dichiarato di aver cancellato circa 50 voli al giorno. JetBlue ha dichiarato di essere stata costretta a ridurre i voli per tutta l’estate e proseguirà per l’inverno a causa di problemi di personale.
La concomitanza della globalizzazione ed eccessiva regolamentazione governativa è ciò che ha portato all’attuale crisi di carenza di personale del volo in America.
I sostenitori della globalizzazione, si erano avvalsi della pianificazione centrale marxista, adottando un modello globale un po’ più flessibile per permettere alle grandi aziende di superare quelle barriere imposte dai rigidi regolamenti della globalizzazione, al fine di spostare beni e servizi in tutto il pianeta. Sono poche le grandi aziende del food americane che con il consolidamento del mercato sono rimaste in cima alla piramide mondiale. Una di esse è la Abbott tra le principali produttrici di latte artificiale.
Per lei i risultati del semestre appena chiuso sono stati catastrofici; altre, come Procter & Gamble, che controlla circa la metà del mercato dei prodotti mestruali, sono andate meglio.
Molte aziende per rimanere in piedi sono ricorse al vecchio sistema del “cartello” di non belligeranza
La globalizzazione e i regolamenti governativi, fortemente voluto dal World Economic Forum (W.E F.) di Davos, dove tra l’altro è in corso il Forum 2023, avrebbero dovuto inaugurare un governo mondiale in cui i confini sarebbero stati abbattuti e gli scambi culturali ci avrebbero reso tutti uguali, inaugurando la grande unione dell’umanità. Abbiamo visto tutti come è andata.
In realtà è accaduto l’opposto, invece di pace e ordine come si blaterava a Davos, l’interdipendenza ha creato maggiori controversie e più caos globale.
I globalisti dopo aver svenduto la sovranità americana, si sono dimostrati incapaci di mantenere la stabilità globale. La globalizzazione ha globalizzato l’inettitudine dell’Élite di Davos. I suoi grandi dementi hanno ingegnerizzato solo il credito sociale, macchina mostruosa per rendere l’uomo il nuovo schiavo del XXI secolo.
Nel prossimo futuro, assisteremo ad una carenza permanente dei beni primari se l’uomo non riattiva presto il suo Terzo Occhio.
Maurizio Compagnone
Analista Geopolitico
Foto di Sumeet Shukla da Pixabay