Politica nazionale

Riforma delle pensioni: al via il tavolo di confronto tra governo e parti sociali

Marco Carlomagno, FLP e CSE: “Un tavolo trasversale e mirato all’ascolto, prioritaria un’interpretazione organica della riforma e non basata sulla mera manutenzione”

ROMA  – Si è tenuto oggi il primo vertice tra governo e parti sociali per la riforma delle pensioni, che ha visto sedersi al tavolo di confronto la Ministra del Lavoro Marina Calderone insieme alle sigle sindacali maggiormente rappresentative per prendere in esame le diverse ipotesi in campo. La prima bozza della riforma, che entrerebbe in vigore dal 2024, dovrebbe essere definita entro 6 mesi, ma non mancano le criticità.

Interviene così Marco Carlomagno, Segretario Generale CSE – Confederazione Indipendente Sindacati Europei – e FLP – Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche: “Il nostro obiettivo è quello di andare oltre le misure tampone con una riforma organica che superi le iniquità attuali e investa per garantire il futuro dei giovani. Apprezziamo la posizione della Ministra Calderone, che con il Sottosegretario Durigon ha coordinato il tavolo sulle pensioni inaugurato stamani al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Un tavolo, riconosciamo, mirato all’ascolto e a trovare il massimo consenso tra le parti, sindacali e datoriali, su una riforma che sia organica, capace di funzionare a regime e che non si limiti, quindi, a operazioni di mera manutenzione, con proroghe su proroghe”.

Tra i principali temi di discussione: finestre di pensionamento, forme di garanzia pensionistica per i giovani, indennità per anziani e disabili, lavori usuranti, Opzione donna – tema che già si dimostra particolarmente controverso. Tutte questioni che non possono, però, essere prese in esame indipendentemente l’una dall’altra e dal contesto, ma che dimostrano l’urgenza di un’interpretazione organica di quella che è la situazione del paese e dei lavoratori.

“Senza la separazione tra previdenza e assistenza, senza il ripristino del rapporto tra lavoratori attivi e pensionati e la crescita di salari e stipendi, ogni operazione di equità nel campo della flessibilità in uscita, delle future pensioni delle giovani generazioni, del riconoscimento dei lavori usuranti, rischia di rimanere sulla carta, perché priva della sostenibilità finanziaria”, commenta il Segretario Generale. E prosegue: “Un obiettivo ambizioso, che un governo politico che miri a governare per tutta la legislatura può e deve porsi, è la necessità di prendere in considerazione e intervenire su tutti gli aspetti rilevanti, anche macroeconomici e di scenario, oltre che sulle politiche attive del lavoro, sui livelli salariali, sulla qualità del lavoro, sul contrasto al precariato e al sommerso”.

Per questa ragione, spiega Carlomagno, “abbiamo confermato la nostra piena disponibilità a confrontarci senza indugio sui temi esposti, per ragionare insieme e da subito sui necessari aggiustamenti. Anche in relazione alle norme previste dalla Legge di Bilancio che troviamo poco convincenti, coerentemente con l’approccio sistematico che dovrà necessariamente governare i lavori del tavolo”.

La prossima riunione è prevista per l’8 febbraio e il primo tavolo tematico sarà dedicato a giovani e Opzione donna.

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