Sanità, Schillaci “Stipendi migliori a chi passa più ore in corsia”
ROMA (ITALPRESS) – E’ necessario far lavorare di più i medici, in cambio di aumenti economici, per rispondere ai bisogni di pazienti oncologici e cronici. Lo afferma in un’intervista al quotidiano “La Repubblica” il ministro della Salute, Orazio Schillaci. “L’assistenza va assicurata a tutti, non solo a chi può permettersi di andare nel privato”, sottolinea spiegando che il problema delle liste di attesa “più che altro è organizzativo, nel senso che comunque gli organici dei medici, al di là di alcune discipline che sono in difficoltà, non sono inferiori a quelli di altri Paesi. Comunque, non è che da un giorno all’altro possiamo trovare più dottori, visto che come tutti sanno ci vuole tempo per formarli. Bisogna così incentivare, economicamente, la presenza in ospedale dei professionisti per più ore. In generale, sarà necessario procedere a una rivalutazione del trattamento economico di tutto il personale medico e sanitario”.
A chi dice che nella Finanziaria c’è troppo poco per la sanità, Schillaci replica che “chi si lamenta oggi, tra il 2013 e il 2019, quando c’è stato un definanziamento della sanità, a vario titolo stava nel governo. Comunque, non voglio fare polemiche. Dico solo che l’anno prossimo ci saranno 4 miliardi e 200 milioni in più per la sanità. I due che ha messo Roberto Speranza e i nostri e in più noi, per il 2024, abbiamo anche previsto ulteriori 2,4 miliardi. Un segnale di inversione di tendenza. So che la gran parte degli aumenti saranno impegnati per l’energia, ma speriamo che si riescano a mettere anche altre risorse sulla sanità. L’importante è che quella pubblica sia al centro dell’agenda del governo”. Secondo il ministro “quello dell’inappropriatezza è un tema molto importante, da affrontare con calma. Superiamo questa fase di crisi, recuperiamo il tempo e le attività perdute per i pazienti cronici e oncologici e poi lo analizzeremo con attenzione. Si possono recuperare risorse anche dall’eliminazione delle prestazioni che non servono”.
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