Politica nazionale

Governo: Draghi, ‘non do’ consigli, lascio a successore cio’ che ho fatto’

“Non dò consigli al nuovo governo: quello che un governo uscente può fare è offrire la testimonianza di ciò che ha fatto. Questo è ciò che il presidente del Consiglio che va via lascia al successore”. Lo dice il premier uscente Mario Draghi, in conferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio Europeo. “Abbiamo cercato e stiamo cercando ancora oggi, tutti i ministri ed io – continua – di assicurare una transizione il più serena possibile, ma anche il più informata possibile, perché il nuovo governo possa rapidamente iniziare la propria attività. Questo significa che ogni ministro ha preparato un documento con tutti i problemi da affrontare e le azioni necessarie per farlo. E lo stesso fa la Presidenza del consiglio”, conclude. “Non cederei troppo, e non l’ho fatto nemmeno in passato, a questo senso di nostalgia di come sarebbero le cose se non ci fosse Draghi. Queste cose sono di solito esagerate”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo a Bruxelles, rispondendo in inglese a un cronista di una testata straniera che chiedeva cosa “fosse l’Italia senza Draghi”.

Si e’ chiusa la due giorni di Consiglio europeo a Bruxelles con l’accordo in materia di energia che prevede tre obiettivi: la riduzione dei prezzi del gas, il garantire la sicurezza delle forniture e il continuare a lavorare sulla riduzione dei consumi. Su questo la Commissione europea sara’ chiamata ad una “decisione operativa”, come sottolineato dal presidente del Consiglio uscente, Mario Draghi, al suo ultimo vertice europeo da capo del governo.

Il braccio di ferro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz si risolve alla fine con un successo per la proposta italiana sostenuta da Draghi, che come ultimo atto del suo mandato, incassa l’accordo dei 27. “La decisione di questa notte ha portato a un calo del prezzo del gas. E questo era il modo in cui andava affrontata questa crisi fin dall’inizio – dice Draghi ai giornalisti, rivendicando l’intesa raggiunta come “un’ulteriore prova della bonta’ delle nostre proposte che si tradurranno presto in bollette piu’ basse”. “C’e’ un aspetto che mi rende particolarmente orgoglioso: tutte queste misure sono iniziative del governo italiano. Portate avanti con tenace e proficuo sforzo di mediazione”, aggiunge. Il risultato di oggi “dimostra che l’Europa e’ piu’ unita. Nessuno di noi prima di questa riunione poteva immaginare che arrivassimo a una decisione cosi’ unitaria su quello che oggi e’ il problema piu’ importante dell’Ue per quanto riguarda economia, tenuta sociale, eguaglianza dei cittadini all’interno dell’Unione”, aggiunge Draghi, che i retroscena e i rumors di palazzo da mesi indicano come possibile successore di Jens Stoltenberg alla guida della Nato (o alla guida di una istituzione Ue).

Il Consiglio europeo ha dedicato nelle sue conclusioni finali molto spazio naturalmente alla guerra in Ucraina e agli ultimi sviluppi. I leader dell’Ue hanno condannato con fermezza il recente sabotaggio contro le infrastrutture critiche, come quelli contro il gasdotto Nord Stream chiarendo che l’Unione “rispondera’ a qualsiasi interruzione deliberata di infrastrutture critiche o ad altre azioni ibride con una risposta unita e determinata”. In questo contesto i capi di Stato e di governo Ue rilevano la necessita’ di “adottare misure urgenti ed efficaci e a cooperare tra loro, con la Commissione e con altri attori interessati, al fine di migliorare la resilienza delle infrastrutture critiche. Inoltre il Consiglio europeo ha avuto parole di condanna anche per “l’ingiustificabile e inaccettabile uso della forza da parte delle autorita’ iraniane contro manifestanti pacifici, in particolare contro le donne”. Inoltre un’altra condanna e’ arrivata in merito al sostegno militare iraniano alla Russia, avvenuto attraverso la fornitura dei cosiddetti “droni kamikaze” e chiedendo a Teheran che questo cessi immediatamente. Inoltre, il Consiglio ha invitato l’Iran a “cessare immediatamente la violenta repressione contro i manifestanti pacifici e a rilasciare le persone detenute, nel pieno rispetto dei loro diritti civili e politici”.

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