Congresso Nazionale Forense: Upa, “grave furto idee da parte di Aiga”
“L’Unione Praticanti Avvocati è profondamente rammaricata per il furto di idee perpetrato da AIGA; furto che si è concretizzato nella Mozione n. 103, presentata in vista dell’imminente Congresso Nazionale Forense, in programma per il 6, 7 e 8 ottobre a Lecce.
Dopo anni di critiche e insulti alla scrivente associazione, con posizioni spesso a danno dei praticanti, hanno deciso di fare proprie le nostre idee relative alla riforma del corso di laurea in giurisprudenza e dell’accesso alla professione forense. Il tutto mutuando pedissequamente il contenuto dei nostri dossier, già presentati alle Istituzioni Forensi. L’aspetto più ridicolo e assurdo, però, riguarda l’unica proposta differente, ovvero sia il superamento del c.d. “doppio orale” il quale – come noto – è nato grazie e soprattutto al contributo e alla pressione di UPA, la quale ha dimostrato empiricamente l’impossibilità di svolgere delle prove scritte in sicurezza in tempo di pandemia. Si è deciso di “distruggere” pubblicamente un importante risultato raggiunto da UPA, salvo poi copiare tutte le altre idee, spacciandole per proprie. In questo triste quadro, almeno, abbiamo la convinzione e la certezza che le tematiche che abbiamo posto siano di assoluta importanza per il futuro dei praticanti avvocati.
Il fatto che se ne parli è certamente un buon risultato, anche se, come Associazione non possiamo non domandarci dove fosse AIGA allorquando si propose la trasformazione della figura del “praticante abilitato” nel “praticante sostitutivo” o la scellerata riforma dell’esame di abilitazione con tre prove scritte senza codici commentati. All’epoca, UPA non c’era, AIGA sì! Come Associazione, speriamo solo che questo furto di “buone idee” si concretizzi in qualcosa che risponda al fine ultimo di UPA: tutela dei praticanti avvocati!” – Così in una nota UPA (Unione Praticanti Italiani).