Formazione laica dell’Etica della Responsabilità e delle Virtù etiche
Editoriale
di Antonino Giannone
Ottanta Associazioni e Fondazioni sono impegnate in una fase di pre politica ad esaminare i problemi critici della Società e a fare proposte di soluzione alla Politica con la condivisione della piattaforma: Ditelo sui Tetti, Matteo 10, 26-27, “Perciò non abbiate paura di loro. Nulla v’è di coperto che non debba essere svelato e di nascosto che non debba essere conosciuto. Ciò che dico a voi nelle tenebre, proclamatelo nella luce; ciò che udite nell’orecchio, annunciatelo sui tetti”
Nella chat di Diciamolo sui Tetti , alla quale aderiamo come Comitato Scientifico della Fondazione Democrazia Cristiana/Fiorentino Sullo con le altre Associazioni e Fondazioni che hanno avuto il sostegno morale del Cardinale Parolin, nel medi di Marzo all’Angelicum di Roma, ho scritto, a proposito della deriva di legalizzare il suicidio assistito e di condividere l’omicidio legalizzato dalla legge inglese per chi e’ in un gravissimo stato di sofferenza.
Infatti nel Regno Unito, è morto il 12enne Archie Battersbee. Abbiamo assistito al dramma della famiglia e alla loro battaglia contro i giudici: “ha lottato fino alla fine”.
I medici hanno staccato le macchine che lo tenevano in vita da quattro mesi dopo l’ok di tutti i tribunali. I genitori del ragazzino, in coma irreversibile, volevano tenere il figlio in vita. Ma secondo la giustizia inglese sarebbe stata un’inutile sofferenza per Archie, dopo aver subito gravissimi danni cerebrali.
Cari Amici, condivido quanto indica Riccardo Pedrizzi e la sofferenza di tutti; vorrei quindi ampliare il concetto che ciascuno esprime nella ricerca di un percorso per trovare la soluzione che tutti desideriamo in cuor nostro.
Nel Documento di Programma che verrà proposto ai Partiti e alle Alleanze elettorali in corso, suggeriamo di inserire una Premessa di un Piano di Formazione laica dell’Etica della Responsabilità e delle Virtù etiche, su vasta scala: non solo nelle Scuole e nelle Università, ma anche nelle attività della Società dell’era digitale.
L’etica della responsabilità è quella in cui ogni nostra azione viene valutata attentamente sulla base del rapporto che si instaura tra i mezzi e gli scopi dell’azione e delle sue ragionevoli conseguenze.
Senza assumere princìpi assoluti, l’etica della responsabilità agisce tenendo sempre presenti le conseguenza pratiche dell’agire: è proprio guardando ad esse che si agisce in vista di un bene ritenuta maggiore o di un male minore. (1)
Si tratta di fare appello alle responsabilità delle generazioni attuali nei confronti di se stesse e di quelle future, di scuotere le coscienze di tutti a rispettare la radice antropologica e a non distruggerla, a rispettare la Persona e la sua Dignità nelle scelte della Politica, a qualunque latitudine e per tutte le etnie (2)
Purtroppo l’Uomo negli ultimi decenni della rivoluzione tecnologica si è andato esaltando con il potere sempre più ampio della Tecnica nelle sue mani (3) e tutto ciò, ad avviso di molti, lo spinge a pensare di essere Dio.
Il filosofo francese, Edgar Morin parla di una “nuova via” animata dalla speranza del rinnovamento. È il suo più grande insegnamento: la complessità non deve farci paura, ma spingere a ridefinire il nostro pensiero e le nostre vite in maniera creativa, nuova, coraggiosa.
Secondo Morin, la grande lezione del coronavirus è quella di spingerci a riflettere sulla nostra esistenza e sul destino della comunità umana come mai fatto prima.
Il covid è una grande esperienza collettiva che mette in crisi l’individualismo e l’edonismo capitalista della seconda metà del Novecento. L’uomo si è improvvisamente scoperto un essere fragile, che non domina affatto il pianeta e che, anzi, si scopre sempre più dipendente dai sottili equilibri della biosfera. «La nostra fragilità era stata dimenticata, la nostra precarietà occultata. Il mito occidentale dell’uomo il cui destino è diventare “padrone e possessore della Natura” è crollato di fronte a un virus».
Tra i vari aspetti sottolineati da Morin ce n’è uno che emerge con particolare nettezza e che spinge all’approfondimento: il fallimento dello stato. «La crisi ha fatto riemergere il problema di fondo di un’amministrazione statale iperburocratizzata e sottomessa ai suoi vertici a pressioni e interessi che bloccano ogni riforma»,(5) un paradosso per il pensiero neoliberista che invece ha fatto della lotta alla burocrazia e al centralismo uno dei suoi principali vessilli — almeno a parole.
Così dobbiamo invitare i giovani , ai quali appartiene il futruro , a riflettere sul pensiero del Nuovo Umanesimo che vede l’Uomo come Dio e sulla diffusione del Nichilismo, che mirano ad escludere Dio Creatore e Gesù Cristo dalla storia dell’Umanità.
(1) Fabio Cembrani , Direttore U.O. di Medicina Legale, Azienda provinciale per i Servizi sanitari di Trento )
(2) Dall’Encicloca: Fratelli Tutti di Papa Francesco.
(3) Dall’Enciclica Caritas in Veritate di Papa Benedetto XVI
(4) Edgar Morin, Cambiamo strada (2020)
(5) E. Morin, op. citata
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