Torno a parlare del taglio dei parlamentari e delle prossime elezioni
L’Opinione di Roberto Chiavarini
Mi scrive un amico, il quale mi chiede: il Sociologismo indotto, così come solitamente lo definisce Lei, sta cercando di sottomettere il Popolo. Cosa potrà avvenire nel prossimo futuro?
Lettera Firmata
Beh, al futuro, così come ho affermato in più di una circostanza, una buona mano gliel’ha data il Referendum sul taglio dei Parlamentari.
Il Popolo si è fatto sottomettere.
Pensi che di tutti i poteri dello Stato, quello Politico, è l’unico potere che è scelto dal Popolo.
Tutti gli altri poteri sono autoreferenziali o, comunque, fondano su meccanismi che escludono attivamente il popolo. Dove il popolo non può metterci il naso.
Poteri blindati.
Anzi, proprio attraverso il voto, il Popolo aveva l’unica arma per ribaltare il mal costume diffuso nella macchina pubblica.
Oggi, il rappresentante di uno dei Partiti che ha perso le recenti Elezioni Amministrative, sostiene che, una nazione come la nostra, possa fare tranquillamente a meno del Parlamento.
Ciò che dice quel Signore, è equiparabile ad un Prete che entri in Chiesa e bestemmi Dio.
Se i Padri Costituenti hanno quantificato il numero ben preciso di Parlamentari, che garantisse la Rappresentatività, la Democrazia e la Libertà, ci sarà pur stato.
Di contro, col taglio dei Parlamentari, non ho trovato alcun motivo scientifico e neppure alcun beneficio di risparmio economico (così tanto sbandierato), se poi quel risparmio lo abbiamo investito in tavolini con le ruote per le scuole e monopattini di orientale memoria (i cui conducenti, soprattutto adolescenti, viaggiano senza luci, senza casco e senza conoscere le regole del Codice della strada, con una strage di innocenti sulle nostre strade, di cui nessuno parla. Un prezzo immane, troppo alto da pagare).
Una campagna ben orchestrata dai media, negli ultimi cinque anni, con conduttori che parlavano ossessivamente della politica corrotta, dei vitalizi, degli sprechi, ha convinto il pubblico ad accanire il proprio dissenso, contro l’unico apparato di potere che dipendeva proprio dal suo voto.
Ma i veri sprechi prodotti dalla macchina amministrativa chi li ferma, soprattutto, oggi, che sono in chiara ascesa?
Ed invece il popolo si è suicidato.
E stato un po’ come se per punire i ladri di professione, uno si amputasse la propria mano.
Da sempre, i Politici che non rispondevano alla etica e alla morale, sono stati fermati dal Popolo, si, ma con il voto!
Non c’era proprio bisogno di farli fuori fisicamente, riducendone il numero ?
Ridurne il numero di parlamentari, non equivale certo ad estirpare la corruzione.
Premetto di non fare il Mago di professione ma, tra i Corsi e i Ricorsi della Storia, possiamo immaginare cosa potrà accadere in futuro, perché in passato è già accaduto.
Basti pensare al suicidio della antica Roma, alle prese con grandi problemi sociali, quali la immigrazione, il degrado morale e la crisi economica, perché così crollò l’Impero (da “Storia” edizione dell’ottobre 2015).
E a proposito di ciò che potrà accadere e di ciò che è già accaduto, Le cito un bellissimo aforisma di Enrico VI:
La vana gloria (il Potere) è simile a un cerchio nell’acqua che va sempre allargandosi, sin quando per il suo stesso ingrandirsi si risolve nel nulla. (Enrico VI).
Per i moderni Filosofi, quell’ingrandirsi all’infinito, rappresenta il “punto di non ritorno”.
Sa, mia madre scrisse in una sua bellissima poesia, dalla quale estraggo solo una frase che mi sembra appropriata in questo contesto:”…è tutto caduco su questa terra…”.
Per questo piango chi abusi del proprio potere dominante, ottenuto magari per “delega” (attraverso la corrotta raccomandazione, per parlarci chiaro), che sta togliendo la libertà all’uomo moderno, e ai suoi simili più in generale, in piena antitesi con la evoluzione tecnologica e coi dettami di Dio (rappresentati attraverso il linguaggio scientifico della natura).
È un peccato mortale, con il quale macchiano la loro coscienza.
Ma come disse Fra’ Cristoforo al Potente di turno, Don Rodrigo, entrambi personaggi protagonisti nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni:“…Giorno verrà”!
E io aggiungo: “Ah, se verrà!”.
Non solo.
Mia nonna, saggia ed austera donna d’altri tempi, soleva ripetere a chi abusava del proprio potere (a quell’epoca imperava quello Fascista): “Albero pecca, ramoscello secca”.
Con ciò voleva dire che, chi pecca, riversa sulle spalle delle generazioni future il proprio peccato.
E, poi, se è caduta l’Antica Roma… figurarsi… quei quattro personaggi … ammesso che ritornino a sedere i banchi parlamentari.
Infine, a proposito delle prossime elezioni anticipate (?) di settembre, lasciatemi dire che proprio chi ha orchestrato quel taglio dei Parlamentari, molto probabilmente, in quel Parlamento, non ci entrerà mai più.
Ma vuoi vedere che i vertici di quel partito rivoluzionario, sotto sotto hanno lavorato per un altro partito che solitamente perde le elezioni, ma che è sempre li a governare in prima fila e che quel “taglio” era loro congeniale?
Ovvero, meno sono e più siamo.
ROBERTO CHIAVARINI
Opinionista di Arte e Politica