Politica nazionale

In attesa del dopo Draghi, auguriamoci un confronto responsabile tra i Partiti

Editoriale

di Antonino Giannone

Con le dimissioni del Governo di Mario Draghi “si presenta, inevitabile, l’ora dei doveri e delle responsabilità per cui la politica dovrà trovare il più virtuoso punto d’incontro tra ciò che è buono e ciò che è realmente possibile perché le risorse esistenti non vadano sprecate ma collocate al servizio del bene comune e dell’intera popolazione” (Card. Zuppi, Presidente CEI)

ll Presidente del Consiglio Mario Draghi e’ riuscito, con il suo Governo, a trasmettere e a sviluppare i valori della Competenza e dei Valori etici per riavviare un new deal dell’Italia, con il Recovery Plan di 209 miliardi di euro affrontando positivamente, con una squadra coesa di Ministri di alto profilo, le emergenze che il Presidente Mattarella aveva indicato come prioritarie: pandemia sanitaria, emergenza economica e sociale. Poi si e’ aggiunta il 24 Febbraio l’emergenza imprevista con l’inizio della guerra in Ucraina, a causa dell’invasione delle forze armate della Russia di Vladimir Putin
Il Presidente Draghi, esercitando con autorevolezza la sua Leadership, non si e’ lasciato condizionare, per il periodo di
tempo del suo Governo, dagli interessi particolari dei Partiti politici, ma li ha responsabilizzati a rispettare il mandato ricevuto dal Presidente Sergio Mattarella ad approvare decreti che spesso erano indigesti per questo o quel partito perché non rientravano tra le loro “bandierine politiche”

Con Mario Draghi, Presidente del Consiglio, abbiamo rivisto l’Etica della Responsabilità nel Governo come nei tempi lontani, anni ‘60-‘70 quando Popolari e Democristiani governando con altri Partiti (Liberali e Socialdemocratici) avevano fatto diventare l’Italia, nel 1987, la 5^ potenza industriale del mondo.

Certamente il Presidente Mario Draghi ha cancellato lo slogan del M5S che “ uno vale uno” e cioè’ ha riaffermato il principio della “ competenza” come valore per esercitare un ruolo e una responsabilità non solo a livello istituzionale.
Slogan e promesse politiche del M5S che avevano prima illuso e poi ingannato e deluso 11 milioni di italiani. Tutti i sondaggi dicono di una grande delusione della stragrande maggioranza di quegli 11 milioni di cittadini.
Con la caduta del Governo Draghi siamo almemo certi che lo slogan “uno vale uno” sia stato ormai accantonato, con l’idea, risultata falsa, che cittadini disoccupati e ignoranti potessero assumere responsabilità in settori strategici della società e a livello delle Istituzioni, senza alcuna esperienza e competenza specifica.

Con queste brevi note, non abbiamo alcuna pretesa, ne’ competenza per cimentarci in un commento politico sulle cause e sui Partiti che hanno fatto cadere il Governo Draghi, alcuni mesi prima della fine naturale della legislatura, ma partendo dal detto: “cosa fatta capo ha”, ci auguriamo, come ha detto il Presidente Mattarella, che nei prossimi mesi ci sia una piena assunzione di Etica della Responsabilità da parte di tutti i Partiti per le decisioni da assumere in continuità a quelle precedenti:
– sostegni economici a imprese e a famiglie,
– progressi negli adempimenti del PNRR
per non perdere la tranche di 20 miliardi di euro prevista per fine anno,
– continuazione degli aiuti all’Ucraina secondo le modalità approvate in Parlamento
– vigilanza massima per intervenire nel caso di un’eventuale recrudescenza del Covid.
Oggi e in futuro, nel tempo della società della de-globalizzazione che e’ iniziata e si farà sentire presto anche in Italia, abbiamo bisogno di quell’amalgama che abbiamo disperso da decenni: essenziali valori etici, che tengono unita una famiglia, una comunità, un popolo, che rendono di maggiore qualità le professioni, le imprese.

Per il bene comune, ci auguriamo, quindi di vedere nella società e nella politica valori etici che si sono ampiamente dispersi, come: l’onestà, la trasparenza, la giustizia, il coraggio, la lealtà, il rispetto, il caring, cioè il prendersi cura dei più fragili e degli anziani che non sono da considerare uno “scarto della società” come vuole affermare la cultura del relativismo e del nichilismo senza più Dio nella storia.

Siamo fiduciosi che gli schieramenti politici che si stanno preparando per la campagna elettorale più che presentare un’agenda di un lungo elenco di cose da fare ovvero di promesse impossibili da mantenere, i Partiti abbiano in primis a cuore il Bene Comune, unitamente alla sostenibilità finanziaria, tenuto conto dell’enorme debito pubblico e sappiano, soprattutto, presentare una visione del modello di società da voler contribuire a realizzare.
Adesso come ha ricordato il presidente Mattarella, occorre un “contributo costruttivo” da parte di tutti, specialmente di chi sceglie di impegnarsi nella vita politica e pensiamo ai politici che si dichiarano Cattolici al momento di chiedere il voto, ma si dimenticano la coerenza ai valori morali ed etici di riferimento, una volta che sono stati eletti.
Speriamo che questa volta siano tanti i Millennials, con una profonda motivazione di “servire la politica e non servirsi della politica” come ancora dopo 103 anni ci ammonisce Don Luigi Sturzo per chi vuole operare per il “bene comune”
Comporre visioni discordanti in un unico interesse unitario credo resti metodo indispensabile anche per il futuro.
Siamo, altresì, fiduciosi che il Presidente Draghi, con la saggezza dell’età e l’Etica della Responsabilità di cui ha dato prova, continuerà a prendere le decisioni del programma già definito, senza subire interferenze dei Partiti, fino al passaggio di consegne al nuovo Presidente del Consiglio.

Avremo bisogno di nuovi Politici con la P maiuscola, veri Testimoni che sappiano mettere al primo posto l’interesse del Paese, proseguire in coerenza e accordo con i Paesi dell’UE, rispettando i patti di alleanza atlantica
Avremo bisogno di Politici che sappiano essere in sintonia con le persone, da mettere sempre al centro delle scelte politiche, con soluzioni legislative sostenibili finanziariamente e in grado di affrontare i tanti bisogni di chi e’ più sofferente e fragile nella società, ma senza frenare lo sviluppo economico con un eccesso ideologico di statalizzazione nel governo della società e di una tassazione dei cittadini divenuta davvero insostenibile.

Antonino Giannone

Professore di Leadership and Ethics

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