Interviste & Opinioni

Melinda Miceli traccia la misteriosa biografia del Conte di Saint Germain

Misteri e metafisica di un grande Iniziato

Il conte di Saint-Germain è una delle personalità più enigmatiche e misteriosamente inesplicabili che abbiano solcato il nostro pianeta, riverito dagli studiosi di esoterismo come quel mito che la storia ricorda mistico, alchimista, diplomatico e musicista.

 L’alone di leggenda che lo ammanta si deve al fatto che egli non ebbe mai precise connotazioni biografiche, facendosi chiamare, indifferentemente, conte di Welldone, Marchese d’Aymar, conte di San Germano, Monsieur de Surmont o Monsieur de Belmar.  Alcuni studiosi affermano che Saint-Germain non fosse il suo vero nome, quanto un omaggio ai Giacobiti, i nobili fedeli agli Stuart, che si erano rifugiati proprio a Saint-Germain, difesi dalla Francia.

Nella prima metà del XVIII secolo, la figura di Saint-Germain si confonde con quella dell’alchimista Lascaris, per i legami e le coincidenze che li fanno ritenere da alcuni un solo personaggio. La stessa origine boema e ancora legati alla corte di Prussia, entrambi riuscirono a trasmutare il rame e il piombo in oro in presenza di osservatori attendibili altresì sembravano non invecchiare mai ed avere alcuni tratti somatici e della personalità che s’incastravano alla perfezione. Sadoul, un alchimista contemporaneo che si è interessato alla loro storia, ritiene che Lascaris possa essere un’identità precedente al conte, che aveva scoperto l’elisir di lunga vita. Le origini del conte di Saint-Germain restano avviluppate  nel fitto mistero: si suppone che sia stato figlio illegittimo di Francesco II Rákóczi, principe di Transilvania e della principessa Violante Beatrice di Baviera, appartenente alla dinastia dei Wittelsbach e granduchessa di Toscana. Secondo questa concezione, sarebbe stato educato a Firenze da Gian Gastone de’ Medici, cognato di Violante.

Secondo la testimonianza di un occultista, Eliphas Levi, l’uomo noto come conte di Saint-Germain sarebbe nato in un paese vicino Asti alla fine del 1600, precisamente il 1698, da una relazione fra la regina di Spagna, Marie Annie di Neuburg (rimasta vedova) e l’Amirante di Castilla. La sua nascita gli permise di disporre di ingenti averi, di una cultura vastissima e di essere ricevuto in tutte le corti d’Europa come membro dell’alta aristocrazia. Il conte di Saint-Germain  ritenuto il maestro iniziatore del conte di San Severo e di Cagliostro parlava italiano e francese, sebbene con un leggero accento piemontese. Alcuni studiosi riferiscono che il Conte sia stato anche un fine conoscitore di tante altre lingue: ebraica, araba, latina, inglese, spagnola, portoghese, tedesca. E’ storicamente provato che il conte fosse compositore di sonate musicali edite dall’editore londinese Waish tra il 1748 e il 1760, ed apprezzate da Mozart e da Gluck, eccellente violinista paragonato a Paganini, abile pittore. Egli appariva eternamente giovane nell’aspetto di un quarantenne e per un periodo sparì dall’Europa durante un viaggio di ritiro spirituale nelle montagne himalayane.

Nel 1760 Luigi XV lo designò per una missione diplomatica delicata: far ottenere alla Francia un prestito dall’Austria, poi fallita per la gelosia del Duca di Choiseul, ministro degli esteri che lo accusò di tradimento; fu costretto a rifugiarsi in Inghilterra. In seguito si spostò in Olanda dove aprì un laboratorio alchemico mutando anche il nome in conte di Saint-Surmont. I ricavi di alchimista anche di corte gli consentirono di transitare un periodo in Belgio da cui subito dopo instradarsi verso la Russia. Nel 1768 si unì al generale Orlov, che si diceva avesse aiutato nel portare al trono Caterina II, e venne nominato generale nella guerra contro i Turchi con il nome di Welldone. Sconfitti gli infedeli Islamici, nel 1770 si stabilì in Germania definitivamente al seguito di Carlo Alessandro, marchese di Brandeburgo che gli aveva offerto di continuare i suoi esperimenti nel castello di Triersdorf.

Nel 1784 Saint-Germain, che dimostrava una settantina d’anni anche se, era nato alla fine del 1600, morì a Eckernforde, nel castello del Principe Carlo di Assia-Cassel (il cui nome da rosacruciano era “Eques a Leone Resurgente”). Bisogna rilevare però che, una settimana dopo, quando il principe Carlo di Assia Cassel fece aprire la tomba per rendere l’ultimo saluto al Suo amico alchimista, il cadavere di Saint-Germain non fu trovato. Misteriosamente l’anno successivo, Saint-Germain fu visto vivo e ringiovanito, ad una riunione massonica tenutasi a Wilhelmsbad. Per più di un secolo dopo la sua presunta morte, lo si vide riapparire spesso e misteriosamente in diverse capitali europee. A questo punto si perdono le tracce del conte che inizia a farsi chiamare conte Tzarogy per poi dichiarare, qualche tempo dopo, la sua vera identità ossia il principe Rakoczy, uno dei tre eredi al trono di Transilvania. Molti biografi e narratori contemporanei hanno saputo sfruttare questo enigma contribuendo a creare un’ulteriore aura di mistero sostenendo la versione che associa le inquietanti origini slave del conte alla sua immortalità e all’occulta tesi del vampirismo.

Di lui disse Giacomo Casanova :”Quest’uomo straordinario, re degli impostori e dei ciarlatani affermava con la massima serietà di avere trecento anni, di conoscere il segreto della medicina universale, di essere signore dei quattro elementi e di essere in grado di fondere i diamanti” .

Saint-Germain era affiliato al Rosacroce, il suo pseudonimo significava appunto “Vomes Sanctae Fraternitatis” (Socio della Santa Fratellanza). Da quest’appartenenza all’ordine rosacrociano derivavano le sue conoscenze alchemiche, compresa la conoscenza della formula della pietra filosofale, della formula e dei riti per far resuscitare gli avvelenati dai funghi, della formula per far “aumentare di volume” le perle. Ingegnoso chimico era a conoscenza di molteplici procedimenti industriali per la tintura delle sete, del cuoio. Fu abilissimo nella preparazione di oli ed essenze per la cosmetica, arte in cui era considerato artefice di pozioni miracolose della cui efficacia rese testimonianza sul suo aspetto sempiternamente giovane che ci tramanda un’eco d’immortalità iniziatica. Il Suo ritratto esposto nel gennaio 1785 dal Berfinische Monatschnft con il titolo “Il conte di Saint-Germain, celebre Alchimista”. opera del conte italiano Pietro Rotari, artista della corte russa donato alla Marchesa d’Urfé, importante esponente della vita mondana parigina, che si dilettava in esoterismo recava quest’incisione: 

Al pari di Prometeo, egli rubò il fuoco per cui il Mondo esiste e tutto respira,

la Natura al suo comando obbedisce e si muove: Se non è dio egli stesso, un dio possente l’ispira.”

Il Conte di Saint Germain sarà il titolo della nuova imminente pubblicazione della scrittrice Melinda Miceli, targata Edicionez Matrioska, Spain, del quale celebre e dotto Editore, la nota Autrice è l’ambasciatrice onoraria internazionale.  

Metafisica

Permane notoria la sua presenza segnica e il suo titolo di “Maestro Asceso del Raggio Violetto” della Gerarchia Spirituale di Shamballa, inviato dalla Grande Fratellanza Bianca membro precedente Direttore del Settimo Raggio e attuale Re dell’Età Dorata e Avatar Acquarius, incaricato di guidare la Terra preparando il Nuovo Piano di Coscienza per l’umanità e della sua evoluzione spirituale per i prossimi duemila anni.

Riferiscono gli studiosi di metafisica che nelle incarnazioni precedenti sia stato: il Profeta Samuele, San Giuseppe il padre di Gesù, il monaco San Alban, Proclus, Mago Merlino, il monaco Ruggero Bacone, Christian Rosenkreutz, Cristoforo Colombo, lavorò attraverso Paracelso.

 L’ultima vita terrena di Saint Germain fu quella di Francesco Bacone ( 1561-1626), figlio della Regina Isabella I e successore legittimo al trono di Inghilterra. Nel nostro secolo il conte di Saint-Germain viene riesumato nuovamente per motivare l’esistenza del mitico alchimista Fulcanelli di cui si diceva fosse riuscito ad assurgere al massimo livello di perfezione separandosi dal nostro piano temporale e tramutandosi in un androgino. Tra gli anni 1710 e 1822, il misterioso conte apparve in forma fisica in diversi luoghi d’Europa e d’America, senza che nessuno fosse mai riuscito a determinare la sua reale identità. Senza dubbio, però, la più curiosa e inspiegabile delle leggende è quella che lo vedrebbe passeggiare, durante la vigilia di Natale, nei giardini del Pincio a Roma. Il grandioso alchimista nella sua forma ascesa irradia l’anima della trasmutazione alchemica. Il Settimo Raggio è un’attività divina universale la cui prima natura è la Libertà che agisce attraverso il Sacro Fuoco Violetto il quale opera per l’elevazione di tutte le densità del nostro essere terreno al fine d’innalzarle e trasmutarle. Attraverso la radiazione di quest’energia violetta, il fuoco d’acqua cancella le impurità permettendo all’essere di  elevarsi verso il Sé Divino  e con misericordia di perdonare la vita umana. L’essenza del Viola che egli stesso vestiva, è l’armonica energia e dono del  Maestro Saint Germain per la Nuova Era laddove il processo di liberazione del pianeta Terra è in atto di essere compiuto.

Il Suo messaggio dell’”Io sono” Dio dentro di te  è un messaggio d’amore, inviato per guidare l’individuo verso quell’Età dell’Oro, di Pace e Illuminazione dell’era dell’Acquario che da millenni si sta preparando per l’umanità. 

Melinda Miceli

Scrittrice e Critico d’arte

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