Fedro, Putin, Zelenskj, ecc.
A parte le considerazioni ed epiteti che si esprimono, il dramma che si sta svolgendo sotto i nostri occhi è, in sostanza, anche la storia della rana rupta et bos quale leggiamo in Fedro, cioè della rana che di fronte alla maestosità del bove proclama, dissennata, la propria capacità di ingigantirsi altrettanto. Vicende trite e ritrite, nelle quali si precipita, a spese però degli altri: una rana incosciente davanti al bove, se vuole imitarlo o contestarlo, è destinata a scoppiare; se attorno alla rana ci sono altri esseri, figli, marito, nipoti, ecc. c’è di regola, se cosciente, un solo modo di difendersi e salvare gli altri: poco conta e cambia, chi fa la prima mossa, la realtà non muta: il bove e la rana. Invece è il dramma a prevalere e i cervelli, responsabili e amici, sconfinano in rappresaglie, sanzioni, armamenti, ecc. dimentichi tra l’altro che quella di Davide e Golia è solo una bella storiella, dimentichi soprattutto delle disgrazie delle guerre passate e di quelle ancora in corso.
Da cattolici quali in maggioranza, gli Ucraini hanno metabolizzato con fede i messaggi inculcati dal beneamato loro presidente e seguaci. L’indottrinamento ha impedito anche a loro di percepire il baratro incombente mentre, al contrario, consapevolezza dei fatti reali e i veri rapporti di forza, sono stati ignorati, come nella favola di Fedro. E l’America fa il proprio gioco perenne contro la Russia, grazie a Zelenskj suo ‘protetto’: e l’Unione Europea si rivela essere un luogo di villeggiatura per funzionari fortunati: la sintesi ne è l’attuale presidenza, accademia parlatoria. Imperdonabile, le armi che quasi con prepotenza vengono richieste: si petula nel mondo non per pace e compromessi ma solo per armi! E sollecitamente Stati Uniti prima di tutti e l’Europa le inviano! Quasi quasi la rana si sta ingrandendo! Va bene, difendetevi, scacciate l’oppressore e perciò ammazzatevi, continuate a sbudellarvi, a distruggere tutto. E il Papa, la sola voce attendibile? Parla nel deserto, anche ai fedeli ucraini e polacchi!
Ridicolo e grottesco, le misure e i provvedimenti che prima di tutto l’Europa, che avremmo ritenuto matura e saggia, sta prendendo contro tutto quanto è russo: una libidine di ridicolaggini: i porti italiani chiusi alle navi, le barche dei ricchi arbitrariamente requisite -le spese a carico degli italiani!- come pure ville e case; si è coniato un neologismo: oligarca! Cancellati programmi culturali o artistici o sportivi, spettacoli e concerti e conferenze di sapore russo; gli inglesi sono pervenuti al massimo dell’esilarante: il quadro di Degas ‘Danzatrici russe’ nella Gall. Naz. di Londra è stato ribattezzato ‘Danzatrici ucraine’!!
E Il Ministero della Cultura nella sua catarsi anti-russa ha messo in bilancio due milioni di Euro a favore degli artisti ucraini rifugiati in Italia. E idem la Regione Lazio, cinquecentomila Euro ai comuni che accolgono rifugiati e una consigliera del PD ha presentato una petizione per ottenere perfino l’assistenza psicologica per bambini e donne, in lingua ucraina si presume. Lasciamo al lettore attento di valutare tali iniziative, di cui in Europa non si immagina la quantità e varietà! Quasi una moda! Altro che venditori di ricotta. In realtà danni incalcolabili alle economie europee. Nessuno ha ricordato invece i poveri animali rinchiusi negli zoo! Nessuno la fragilità dell’Italia che dovrebbe starsene zitta e calma, anziché prostituirsi, anziché darsi arie di grande potenza, irresponsabile e dimentica dei danni enormi subiti nella passata guerra al proprio patrimonio artistico. In merito a tali insulsaggini, che nella loro ferocia e perversione fanno ricordare -e non si facciano commenti spropositati: siamo nel contesto- la notte dei cristalli o le leggi del 1938 o le rotelle gialle sul petto, ecc…non dico il ricorso alla gogna per tali ricottari e nemmeno un pizzico di coraggio per un dignitoso e riabilitante harakiri, ma almeno un solenne atto di contrizione, pubblico! Tutti in odio contro il bue, tutti afflato lirico e ardori per la rana! Il bue a Norimberga, d’accordo, e la rana rupta, non meno colpevole verso i cittadini e verso la nazione, dove?
La Francia, da sempre soccorrevole del politico o dell’artista in fuga, ha commesso la offesa massima ai danni della propria Grande Storia, scacciare dal Paese i diplomatici russi, solo perché russi. E non solo la Francia! Al livello dei Moriscos, degli Ugonotti, degli Ebrei… Vogliamo continuare magari coi pogroms, questa volta contro i russi che vivono nei paesi europei? E il Ponte Alessandro III a Parigi dello zar russo, che vogliamo farne? E di Chagall, di Kandinsky, ecc., delle straordinarie donne russe vissute in Italia e in Francia? E della comunanza secolare attiva Europa-Russia? E degli apporti russi, perfino bellici a favore dell’Europa? Infatti la Russia è stata in certi momenti della Storia per metà più europea di tanti paesi europei: oggi -le ripercussioni saranno terrificanti!- l’Europa la sta allontanando verso l’Est. Da dove tanto odio? Sembra essere tornati all’epoca dei russi mangiatori di bambini! Succubi degli americani, i quali sempre feroci imperialisti in lotta spietata agli stati che non accettano la loro ‘protezione’: altro che anticomunismo e maccartismo: più ci sono guerre ed aggressioni nel mondo, più la economia americana ne approfitta e trae vantaggio e arricchimento: tutto il resto non conta! Il capitale conta! dove interviene, seguono solo fame e distruzione: è la storia che lo documenta, e Noam Chomsky e altri, lo scrivono e l’Europa invece, vile, soggiace.
Il nemico viscerale, da sempre, oggi più di prima grazie a Biden è solo ed unicamente la Russia, troppo potente e, peggio, di regola affianco ai perseguitati; Zelenskj? il passaporto/lasciapassare.
L’Europa asservita, gli Stati Uniti, a seguito del soccorso nella passata guerra, pagato!!, si sono letteralmente impadroniti degli Stati, installandovi, da allora, proprie postazioni di offesa e di armamenti: in Italia, serva per antonomasia, tra conosciute e alcune addirittura segrete, ve ne sono, si scrive che, oltre cento! Siamo in totale balia!
Michele Santulli