Intervista a Marco Melgrati, sindaco di Alassio
Noto anche sulla scena nazionale, Marco Melgrati (*), sindaco di Alassio (SV) e in passato consigliere della Regione Liguria, rilascia un’intervista esclusiva. Le risposte alle domande poste aiutano a comprendere le sue impressioni personali riguardo la passione per la politica, l’esperienza amministrativa in qualità di sindaco e di consigliere regionale, alcune vicende della scena nazionale e internazionale, il tema della giustizia, soddisfazioni e rimpianti rispetto alle attività svolte.
Buongiorno sindaco Melgrati,
suscitano sempre notevole interesse le interviste che Stampa Parlamento propone a chi svolge il difficile lavoro di sindaco, siccome l’amministrazione comunale è una delle funzioni pubbliche che maggiormente impatta sulla vita dei cittadini. Potrebbe rispondere ad alcune nostre domande?
Ci può raccontare come è nata la sua passione per la politica?
Ho iniziato a occuparmi di politica sui banchi del liceo. Universitario fui presidente dei giovani della Democrazia Cristiana di Alassio, da cui uscii dopo “Mani Pulite” per poi essere eletto alle comunali del 93 nella lista della Lega. Dopo il ribaltone di Bossi, che consegnò alle sinistre il governo del Paese, uscii dalla Lega ed entrai in Forza Italia dove sono tuttora. La mia passione più che per la politica è per l’amministrazione, per il piacere di fare qualcosa per la mia città. Nel ’93 sono diventato Assessore all’edilizia pubblica e privata e all’urbanistica.
Sono seguiti due mandati da sindaco, uno da consigliere regionale come Capogruppo di Forza Italia e oggi sono di nuovo Sindaco. Nel frattempo, sono stato eletto, elezioni dirette, quattro volte in Provincia ricoprendo il ruolo di Presidente e vicepresidente del Consiglio.
Qual è il bilancio della sua attività amministrativa, presente e passata, in qualità di sindaco?
Un bilancio assolutamente positivo con innumerevoli opere di grandissimo respiro progettate e portate a termine. Cito le più importanti: ridare vita al Grand Hotel, con il centro talasso terapico e tre piani di parcheggi interrati di cui uno a rotazione pubblico, la piazza soprastante è diventata la nuova agorà di Alassio sede di eventi e spettacoli; abbiamo ampliato il Porto Turistico, realizzato la casa di riposo per anziani; contribuito con il Ministro Scajola a realizzare l’Aurelia Bis che ha dato un nuovo accesso alla città. Penso poi al restyling del centro storico e di tutte le passeggiate a mare che hanno ridato una nuova immagine alla città. Penso al lavoro che stiamo portando a termine ora nell’edilizia scolastica e sul fronte dei parcheggi e della difesa del litorale…
Cosa ci dice invece della sua passata esperienza di consigliere regionale?
È stata interessante perché ho potuto partecipare alla stesura di tutte le leggi in materia di urbanistica ed edilizia privata che si sono sviluppate nei cinque anni in cui sono stato Consigliere Regionale. Dall’altra parte è stata traumatica perché sono entrato nella bolgia mediatica della vicenda “Spese pazze” con una condanna in primo grado che per fortuna è stata ribaltata in appello e sentenziata definitivamente in Cassazione con l’assoluzione definitiva perché il fatto non sussiste
Ci può accennare come, viste da una ridente centro balneare della Riviera Ligure, appaiono le attuali vicende sulla scena nazionale e internazionale?
Abbiamo vissuto due anni difficili con la pandemia, tra l’altro ad Alassio abbiamo avuto uno dei primi cluster. Questa guerra va ad incidere su uno strato sociale già colpito dagli effetti pandemici. Gli aumenti dei prezzi, delle materie prime, dei costi di costruzione anche pubblici e privati hanno un’incidenza molto forte soprattutto sulle fasce più deboli. Turisticamente poi abbiamo di fatto perso la clientela russa che aveva appena riscoperto la nostra realtà e stava investendo sul territorio.
Noi siamo per la pace sempre e comunque
Abbiamo appreso della sua partecipazione ad un importante convegno sul tema della giustizia indetto dal partito radicale. Può parlarcene?
Sono stato citato nel libro della giornalista Irene Testa, dal titolo “Il fatto non sussiste” e avevo già partecipato a una riunione del Partito Radicale a Roma dove avevo testimoniato la mia esperienza, l’esperienza di un amministratore che, innocente, è stato condannato in primo grado, messo alla gogna mediatica, tenuto per due mesi sulla prima pagina del Secolo XIX con tanto di foto come se fossi un delinquente pericoloso, poi sospeso da sindaco regolarmente eletto per un anno e mezzo, infine assolto in appello e definitivamente in cassazione. Non solo: come assessore, e soprattutto come sindaco, ho subito 35 processi con altrettante assoluzioni. Lo considero un accanimento, un fumus persecutionis nei miei confronti: l’ho testimoniato, come ho ribadito che a fronte di tutto ciò nessuno paga mai per gli errori commessi dalla magistratura. Io, quelli come me, hanno comunque pagato: spese legali, carico di stress, l’impatto emotivo, la frustrazione l’essere buttati sui giornali… era giusto andare e dire quello che ho detto.
Ha dei rimpianti o è contento di ciò che fa?
Nessun rimpianto. Ho il piacere di essere riuscito a realizzare grandi opere per la mia città, e questa è la soddisfazione più grande. Credo che mi sia stato riconosciuto con le tre elezioni a sindaco. Anche chi come preconcetto è contrario alla mia figura, non può non riconoscere quello che è stato fatto: abbiamo cambiato il volto della nostra città
Grazie, sindaco Melgrati, per la gentilezza e l’attenzione.
(*) Arch. Marco Melgrati:
Profilo su sito della Regione Liguria.