L’Ordine cavalleresco di San Michele
di Melinda Miceli
In Francia, Re Luigi XI fondò l’ordine militare di San Michele nel 1469 per la difesa della Fede e del Regno. In una consacrazione speciale a San Michele ogni cavaliere obbligava a se stesso “ad impiegare tutte le sue forze per la difesa della santa religione”.
Il re aveva una solida devozione all’Arcangelo, fondata sui racconti della sua infanzia e che relazionavano i soccorsi che Michele aveva prodigati alla Francia in pericolo. Fu istituito nel castello di Amboise il 1º agosto 1469 per rivaleggiare con l’Ordine del Toson d’Oro dal re Luigi XI nel 1469. Luigi XI suo supremo signore così si espresse “…la singolarissima fiducia e devozione che noi abbiamo a Monsignor San Michele, primo cavaliere che, per la lotta di Dio, vittoriosamente guerreggiò e che il suo luogo ed oratorio ha sempre custodito e difeso senza essere preso né soggiogato dagli antichi nemici della corona di Francia ed essere invincibile”. L’Arcangelo è considerato ancor oggi il protettore di Francia per aver accordato la sua protezione al regno contro gli inglesi durante la guerra dei Cent’Anni.
In un primo tempo la sede dell’ordine fu l’abbazia di Mont-Saint-Michel poi, sotto Enrico II, la Sainte Chapelle del castello di Vincennes e infine, sotto Luigi XIV, ai Cordeliers di Parigi. Questo permetteva al re di crearsi una rete di fedeltà che non era più direttamente legata alla feudalità. Notevole cura che mise nello stabilire gli statuti del suo ordine cavalleresco in quanto Luigi voleva che l’Ordine dell’Arcangelo fosse il più nobile d’Europa, e tale fu per più di un secolo.
Il re scelse la qualità, limitando, negli statuti d’origine, a trentasei il numero dei cavalieri. Due articoli primeggiavano tutto il resto: i cavalieri sarebbero cattolici esemplari, il tradimento o la fuga sul campo di battaglia trascinerebbero la radiazione immediata del colpevole, come l’eresia.
Il collare dell’Ordine fatto di conchiglie (emblema del Monte), sedute su catenine o maglie d’oro, pesava duecento scudi d’oro, in mezzo alle quali, su di una roccia, si ergeva un’immagine di San Michele. Era fatto divieto ai membri di lasciare questa medaglia. Uno di essi, un giorno mancò a questa regola e, preso sul campo di battaglia, nascose lestamente l’insegna che lo segnalava per altissimo signore e rischiava di aumentare la sua razione. Conosciuto questo gesto in cui alla pigrizia si collegava la codardia, l’uomo fu destituito dal suo rango e il gesto fu visto come atto di giustizia.
A causa di tale fatto, la gloria dell’Ordine fu breve. Fin da Enrico II, l’Ordine di San Michele perse il suo splendore. Era stato elitario, riservato ai più alti nobili ed ai più bravi, ma si volse al richiamo mondano, cessando di attenersi alla cifra di trentasei cavalieri. L’ordine integrò numerosi cortigiani a volte non combattenti e perse così prestigio.
A partire dal regno di Luigi XIV, l’ordine venne conferito in modo particolare a scrittori, artisti e magistrati. Il collare veniva portato raramente e lo si sostituì con un nastro nero che diede all’ordine il soprannome di cordon noir e al quale era appesa una croce d’oro biforcata e pomata, accantonata da quattro gigli d’oro e caricata di uno scudo ovale con l’effigie di San Michele. La divisa dell’ordine era “Immensi Tremor Oceani”.
I primi dieci cavalieri dell’Ordre de Saint-Michel furono i seguenti:
Carlo di Valois, 1446-1472, duca di Guyenne, pari di Francia.
Giovanni II di Borbone, 1426-1488, duca di Borbone, pari di Francia.
Luigi di Lussemburgo, 1418-1475, conte di Saint-Pol, conestabile di Francia.
André de Lohéac, 1411-1486, signore di Lohéac, Maresciallo di Francia.
Jean de Bueil, circa 1406-1484, conte de Sancerre, Ammiraglio di Francia.
Luigi di Beaumont la Foresta, circa 1407-1477, signore del Plessis-Macé, Siniscalco di Poitou.
Jean d’Estouteville, -1494, signore di Torcy
Georges II de La Trémoille, 1427-1481, signore di Craon
Louis de Laval
Luigi di Borbone
Gli attacchi ugonotti guastavano allo stesso tempo la devozione papale ai Santi Angeli ed i miracoli attribuiti a Michele. L’eresia giungeva nei ranghi stessi dell’aristocrazia e ciò causò il rifiuto e disprezzo del collare. Carlo IX tentò vanamente di risollevare l’Ordine controverso, ma sarà l’ultimo re di Francia a recarsi in pellegrinaggio al Monte San Michele.
L’ordine di San Michele fu abolito nel 1791 durante la Rivoluzione, ripristinato nel 1814 da Luigi XVIII e fu definitivamente soppresso come ordine statale nel 1830, sopravvivendo come ordine dinastico dei Borbone di Francia.
All’interno del Ministero della Cultura della Repubblica francese, l’Ordine delle Arti e delle Lettere è considerato l’erede dell’Ordine di Saint-Michel.
Si può, ad esempio, leggere sul sito ministeriale che “l’Ordine di Saint-Michel (1469 – 1830) può essere considerato come il precursore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere, sebbene originariamente pensato per la nobiltà.