Politica internazionale

Ucraina. Onu sospende la Russia da consiglio per diritti umani

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato oggi una risoluzione che sospende la Russia dal Consiglio dell’Onu per i diritti umani in ragione dell’offensiva militare in corso in Ucraina. A votare in favore del documento, presentato dagli Stati Uniti, sono stati 93 Paesi. Ventiquattro i contrari e 58 gli astenuti. Come sottolinea l’emittente Al Jazeera, l’esito del voto mostrerebbe un fronte contrario a Mosca meno ampio rispetto ad alcune settimane fa. É la seconda volta che uno Stato membro dell’Onu è sospeso dal Consiglio per i diritti umani. Una decisione analoga a quella di oggi aveva già colpito nel 2011 la Libia, all’epoca ancora governata dal colonnello Muammar Gheddafi.

La risoluzione per sospendere la Russia dal Consiglio per i diritti umani e’ stata approvata con 93 voti a favore, 24 contrari e 58 astenuti. Per il via libera serviva la maggioranza dei due terzi dei Paesi votanti (dei 193 membri delle Nazioni Unite) e le astensioni non contano. Dall’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio, l’Assemblea Generale Onu aveva gia’ adottato altre due risoluzioni promosse dagli occidentali: una denuncia Mosca per l’aggressione (ha ottenuto 141 voti a favore), l’altra e’ sulla situazione umanitaria (anche qui 140 i si’).

Sono 24 i Paesi che hanno votato contro la sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani. Oltre alla Cina, che si e’ allineata a Mosca, tra i contrari ci sono: Siria, Corea del nord, Iran, Cuba, Kazakistan, Bielorussia, Bolivia, Congo, Algeria, Eritrea, Etiopia, Mali, Nicaragua, Burundi, Centrafrica, Gabon, Lao, Kyrgyzstan, Tajikistan, Uzbekistan, Vietnam e Zimbabwe. Tra i 58 astenuti tanti Paesi africani, tra cui Sudafrica, Egitto e Senegal, ma anche Pakistan, Brasile, Messico, India, Iraq e Giordania. In molti casi la posizione degli astenuti e’ che la decisione di sospendere la Russia e’ prematura e pregiudicherebbe il lavoro della commissione di inchiesta dell’Onu. Alcuni Paesi invece non hanno votato: il Venezuela aveva annunciato il suo no, poi non si e’ espressa.

“I criminali di guerra non hanno posto negli organismi dell’Onu preposti alla difesa dei diritti umani. Grazie a tutti gli Stati membri che hanno sostenuto la risoluzione dell’Assemblea Generale e hanno scelto la parte giusta della storia”. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba dopo la sospensione della Russia dal Consiglio Onu per i diritti umani.

“Ho appreso che gli Stati membri delle Nazioni Unite si sono uniti ancora, per condannare l’aggressione della Russia e per sospenderla dal Consiglio per i Diritti Umani. Il Paese che ha perpetrato pesanti e sistematiche violazioni dei diritti umani non deve sedere in un organismo il cui compito è proteggere quei diritti”. Lo sottolinea il segretario di Stato Usa Antony Blinken, in conferenza stampa a Bruxelles.

“Il dialogo e il negoziato sono l’unica via per uscire dalla crisi in Ucraina. Ci opponiamo fermamente alla politicizzazione delle questioni relative ai diritti umani”. Lo ha detto l’ambasciatore cinese all’Onu, Zhang Jun, dopo il voto sulla sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani. Pechino e’ tra i Paesi che ha votato no. “Questa risoluzione non e’ stata redatta in modo aperto e trasparente”, ha aggiunto, sottolineando che la mossa “aggrava le divisioni tra gli Stati membri, aggiunge benzina al fuoco, e non aiuta i colloqui di pace”.

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