Politica nazionale

Responsabilità Etica e Amore per la Vita: è urgente, dopo la guerra in Ucraina

di Antonino Giannone

Dopo la pandemia di Covid 19, scoppiata a Wuhan in Cina, e la conseguente emergenza sanitaria ed economica, lo scenario è peggiorato il 24 febbraio del 2022 con l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze armate russe. E’ iniziata una guerra incredibile, che sta causando migliaia di morti tra i civili e un esodo per ora di centinaia di migliaia di Ucraini, donne e bambini, verso i Paesi occidentali che potrà raggiungere nelle prossime settimane un numero di diversi milioni di persone.

L’UE ha scoperto di non avere una politica estera, una comune difesa militare, come aveva già detto esplicitamente, nei mesi precedenti, il Presidente Sergio Mattarella.

Purtroppo l’Europa dei Popoli, pensata dai Fondatori: Adenauer, De Gasperi e Schuman, si è ridotta a un’UE unita solo dall’euro!

Nel prossimo futuro l’UE cercherà nuovi equilibri di riorganizzazione sistemica.

Una prima criticità è stata la Brexit, con l’uscita dell’Inghilterra, poi nel 2020 la pandemia del Covid e la conseguente emergenza economica, quindi la crisi internazionale con l’invasione dell’Ucraina e la guerra in Europa dopo 80 anni di Pace.

Per supportare la coesione sociale e lo sviluppo economico servirà molto il Next Generation EU Plan da 750 miliardi di euro, un importo previsto prima dell’invasione dell’Ucraina. In Italia, il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sarà fondamentale per porre limiti alle criticità e per realizzare entro il 2026 investimenti in infrastrutture e ristrutturazione di settori vitali: Giustizia, Pubblica Amministrazione, Digitalizzazione e Transizione Ecologica.

Adesso si e’ aggiunto l’approvvigionamento del gas, una grande emergenza, se non vorremo più dipendere dalle forniture dalla Russia e i ricatti politici. L’Italia dovra’ realizzare sistemi di produzione energetica all’interno del Paese che purtroppo, finora, da decenni, sono stati impediti per i NO dei movimenti populisti:

-NO al TAP (Trans-Adriatic Pipeline), gasdotto che dalla frontiera greco-turca attraversa Grecia e Albania e può approdare in Italia, sulla costa adriatica e la provincia di Lecce;

NO alla TAV (Treni ad Alta Velocità) per il trasporto merci tra Francia e Italia e il resto dell’Europa;

-NO ai Rigassificatori, cioè agli impianti industriali che permettono di riportare il prodotto dallo stato liquido (GNL), utilizzato nel trasporto marittimo, allo stato gassoso utile per il trasporto terrestre e il consumo finale;

-NO alle Trivellazioni nel mare Adriatico per estrarre il gas dai giacimenti esistenti che vengono invece sfruttati da altri Paesi dirimpettai come la Croazia e altri;

-NO alle Centrali nucleari, deciso con il Referendum del 1987 di abbandonare la produzione di energia nucleare, mentre abbiamo assistito negli anni alla costruzione di 6 Centrali nucleari francesi che si trovano entro i 300 km in linea d’aria. In Francia, in pratica ci sono 58 reattori ripartiti in 19 centrali e il maggior numero di centrali nucleari è concentrato proprio nel sud-est della Francia, al confine con l’Italia.

Il nostro Bel Paese, come paradosso, in queste ore drammatiche scopre di essere del tutto dipendente dall’Estero per l’approvvigionamento di energia: gas, energia da produzioni di centrali nucleari, di non avere, cioè, una propria autonomia e sicurezza per i propri sistemi produttivi e sociali. Il popolo italiano scopre di non avere nemmeno una sicurezza ambientale che i populisti con i tanti NO immaginavano di ottenere e garantire con promesse politiche!

Il risultato è, oggi, la vulnerabilità dell’Italia che finisce per importare l’energia di cui ha bisogno.

Quindi, nel futuro, per evitare errori di questa enormità, si richiede, fin d’ora, una classe dirigente, in tutti i settori, che innanzi tutto sia molto competente: NO alla pseudo cultura di chi ha affermato che “Uno vale Uno”.

Inoltre, sarà indispensabile disporre di un Management nelle Aziende e nella Pubblica Amministrazione, che sia dotato, oltre che di alte competenze tecniche (hard skills), ance e soprattutto di abilità trasversali e di intelligenza emotiva (soft skills), ma altresì di Leadership, con valori e Virtù Etiche, come dimostrano i risultati di recenti Ricerche, in USA e in Europa, sulle attese dei CEO.

Nell’era digitale, la razionalità scientifica, non basta più.

I CEO hanno evidenziato che nel prossimo futuro il loro unico obiettivo non sarà più soltanto il profitto, ma a questo sarà sempre più connesso il raggiungimento di altri obiettivi etici e di Responsabilità Sociale d’Impresa.

I Dirigenti, i Leader, in generale, non potranno più permettersi di affidarsi a una gestione rigida e rassicurante di paradigmi che si sono rivelati molto dannosi, in numerosi fallimenti sia a livello delle aziende che nella visione geopolitica, antecedente all’invasione dell’Ucraina.

C’è un bisogno crescente di Talenti, capaci di gestire complessi processi organizzativi con creatività e competenze specialistiche, e con una e- Leadership digitale in grado di gestire i processi di cambiamento delle innovazioni. Servirà altresì una crescente capacità di Responsabilità Etica, adeguata per affrontare i cambiamenti della società che forse perderà le caratteristiche fin qui conosciute come società della globalizzazione che tante illusioni ha creato oltre a tantissime disuguaglianze, concentrando in poche unità (persone e/o multinazionali), la maggior parte parte della ricchezza prodotta nel mondo (Rapporti OXFAM) .

Ma tutto ciò, a mio avviso, non basterà se non si sapranno aggiungere, con un’ alta Formazione, le Virtù etiche, la sensibilità verso il rispetto della Persona e della sua dignità, l’Amore per la Vita e per la Pace e per chi ha Fede, la Speranza verso una meta comune che e’ la Visione beatifica di Dio Creatore.

^ Antonino. Giannone, Prof. Leadership And Ethics, Corso di Laurea Magistrale in Business Management.

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