Politica nazionale

“Mario Draghi piace all’Europa ma non ai super elettori”

Alla quarta giornata di votazioni è ancora nebbia fitta, insomma anche l’episcopale pane e acqua tanto acclamata da LETTA non par proprio diradare la fitta coltre di incertezze che dividono i parlamentari, un po’ per interesse “ finire la legislazione o finir disoccupati??

Questo è il dilemma !!” Un po’ perché SUPER MARIO fa paura, il Grande Timoniere lascia poco spazio all’altrui manovre !! questo desta legittimi timori in quelli che hanno qualcosa da dire ma anche in coloro” pochi” che hanno qualcosa da fare. E’ in corso la quarta votazione per eleggere il Presidente della Repubblica.

Da oggi il quorum necessario si abbassa a 505 voti. Il Centrodestra sceglie l’astensione  per “consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni”, fonti del centrodestra riferiscono di irritazione da parte della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che aveva chiesto come ieri di esprimersi su un nome.

Il Centrosinistra e i Cinque Stelle annunciano la scheda bianca. Enrico Letta: “Serve un nome condiviso, no a vincitori e vinti”. Per SALVINI: “La via maestra resta un nome vicino al centrodestra, non un nome di partito, e su questo sto lavorando. Conte, Salvini e Letta, intanto, continuano a lavorare su una lista di nomi. Una rosa ufficiosa di candidati al momento c’è e comprende: Mario Draghi, Pierferdinando Casini, Giuliano Amato, Marta Cartabia, Elisabetta Belloni e Sabino Cassese il MATTARELLA bis resta sempre una opzione possibile anche se ,il Presidente ha fatto ben capire la sua scarsa disponibilità a protrarre il mandato in una situazione politica tanto disomogenea.

Ma certamente il suo, è il nome che metterebbe d’accordo tutti fuorché Mario Draghi che al colle salirebbe molto volentieri come coronamento della sua lunga e prestigiosa carriera . La misteriosa telefonata di Draghi a Berlusconi non era certamente solo un augurio di pronta guarigione, ma più probabilmente un tentativo di intese tra il delfino del colle è il rinunciatario al mandato. Certo l’indubbia difficoltá a designare il nuovo Presidente è foriera dei prossimi dilemmi sullo formazione del nuovo governo.

Aleggia il ricordo delle votazioni del 2013dove si finì con il rincorrere Giorgio Napolitano per il prolungamento del mandato e anche questa volte par proprio che si potrebbe andare nella stessa direzione.

Notizia dell’ultima ora è che a votazione terminata e il nome del Presidente Mattarella ne esce con 160 preferenze. Speriamo che la grande incertezza si materializzi domani in un nome definitivo, dove pare potersi intravvedete il nome di PIER Ferdinando Casini gradito ai più ma non alla lega di Salvini, il sentimento degli schieramenti politici sembra sempre di più andare verso un orientamento di Repubblica Semi Presidenziale quantomeno di Fatto, che la nostra Gloriosa Repubblica stia per spiccare il balzo ??

di Paolo Bandini Callegari

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